Nove anni di attesa sono tanti, nel 2006 ho dovuto attendere che mi arrivasse il cd a casa per poter ascoltare i brani del nuovo album, in fondo è meglio cosi, le sorprese sono sempre le più belle perché non sai quello che ti aspetti.
Ma questa volta è stato diverso, per la prima volta nella mia vita ho potuto ascoltare parte del nuovo album in anteprima, e cosi facendo la tensione o meglio l’emozione di poterlo ascoltare tutto è salita ancora di più .
Da quando è cominciato il pre-ordine di FOUR OF A KIND , ho cominciato la mia scalata verso la meta, comprando tutto dal vinile al cd , alla maglietta, qualsiasi cosa, in pratica o svuotato lo store. La corsa all’acquisto è stata molto difficile all’inizio soprattutto con vinile test pressing, dove sono riuscito per un pelo a prendere ancora una delle ultime copie rimaste, era il 31 ottobre quando è stata aperta la prelazione da noi era già mezzanotte ma dall’altra parte del mondo era ancora pomeriggio, potete immaginare quanta fatica abbia fatto per prenderlo.
Durante tutti questi interminabili mesi, ho potuto più volte parlare con ogni singolo membro dei Goblin per avere più notizie a riguardo, loro sono sempre stati gentili e carini ma molto bravi a non farsi scappare qualcosa di più, cercando di mantenere il segreto del disco, nonostante le mie innumerevoli richieste di informazioni.
Le emozioni si sono susseguite una dopo l’altra con l’anteprima della copertina , i primi brani fino ad arrivare alla data storica 19 Marzo 2015
L’EMOZIONE DEL DISCO
Alle 22.30, i miei amici mi avvertono che il disco è pronto per essere scaricato integralmente dal sito, io in quel momento ero allo stadio a seguire la mia seconda passione ( IL TORO ) ed oltretutto non tornavo a casa ma dovevo andare a lavoro perché facevo il turno di notte.
Nessun amico in quel momento nonostante avesse scaricato l’album commentava ed io ero teso come una corda di violino, non vedevo l’ora di potermi scaricare l’album e godermelo tutto intero.
Tornato a casa da alle 6.30 del mattino, la prima cosa che ho fatto è stata quella di registrare su cd l’album per poi coricarmi a letto con le cuffie , mentre si faceva l’alba e ascoltarmi in santa pace il cd, nonostante gli occhi si chiudevano dalla stanchezza e dal sonno, la mente era libera e le mie orecchie percepivano anche il minimo suono, ero completamente concentrato su ogni singolo brano.
Un album meraviglioso, dove la band ha dimostrato ancora una volta di essere all’altezza, regalandoci emozioni sonore stupende, mantenendo il suo sound il “Goblin Touch”, ma anche sapere improvvisare e esplorare nuovi suoni e nuovi sound come l’elettronica, il blues ecc. Facendo di FOUR OF A KIND, un album completo e straordinario !
GRAZIE GOBLIN !!
UNEVEN TIMES, è decisamente il brano più sperimentale di tutto l’album, al primo impatto sembra uno brani solisti di Guarini, ma è proprio in quel punto che il brano cambia vertiginosamente, scandito dal basso di Pignatelli e seguito dal riff di Morante apre le porte alle tastiere rock progressive di Guarini , per un breve accenno a Slippermen dei Genesis ( The Lamb Lies Down on Broadway ), il brano si fa più incalzante grazie alla ritmica di uno straordinario Marangolo per poi sfociare in uno straordinario assolo al sax di Antonio Marangolo, che rende il brano molto più dolce nel parte finale dove si conclude come aveva iniziato con le sviscerate chitarre di Morante e il sound più prog.
Brano stupendo soprattutto per la perfetta sincronia tra i musicisti, dove ognuno entra nel momento giusto regalando un emozione diversa rispetto agli altri brani dei Goblin , un esperimento musicale ben riuscito. ECCEZIONALE !
IN THE NAME OF GOBLIN, sono bastati pochi minuti d’ascolto per farmi innamorare di questo pezzo, è una vera e propria consacrazione, il brano autobiografico d’eccellenza ,dove si ricordano i vecchi brani, ma la parte centrale con l’assolo di Morante è davvero struggente,da farti commuovere ogni volta che lo ascolti. Il gioco ritmico tra Pignatelli e Marangolo è una goduria infinita, e le tastiere di Guarini ad effetto Goblin touch fanno venire i brividi . Il Goblin touch è servito signori ! mi sembra di ritornare indietro di 40 anni quando ascoltai per la prima volta Roller . Meraviglioso brano, che reputo perfetto da fare sentire in radio e soprattutto da pubblicare anche su 45 giri !!! . COMMOVENTE
MOUSSE ROLL , la parte iniziale sembra quella di Suspiria con il carillon iniziale, il bozouki di Morante a scandire la ballata, il tamburo di Marangolo che fa da cornice e la voce ( la,la,la ) di una strega bambina che scandisce il ritmo del brano. Ma l’incantesimo si spezza con un assolo di tastiere stile anni’70 ed un assolo di batteria di Marangolo che trasformano il brano più rock , ritmato da Morante e Pignatelli che segue il tempo, il brano sfocia poi in un ampia stesura di tastiere e la ritmica di Marangolo e Pignatelli tengono alto il ritmo, il brano si conclude ritornando al sound fiabesco iniziale. NOSTALGIA
BON TON, un altro brano sperimentale, dove ritroviamo alle tastiere Aidan Zammit, che ci regala un oceano di emozioni, la band serpeggia tra le note di blues e jazz, chi comanda è Marangolo che scandisce i tempi, nella parte centrale un assolo di Morante ( alla Aquaman ), brano dolcissimo e piacevole da ascoltare . ADORABILE
KINGDOM, il brano si apre con una stupenda sequenza di tastiere di Guarini che ricorda molto i Kraftwerk o i Marillion anni’80, ed è proprio il professore a regalarci un sound più elettronico rispetto al sound classico dei Goblin, finalmente possiamo sentire il vero Guarini, con la virtuosità e i giochi sonori , il finale con l’organo da chiesa ci riporta al vecchio stile, che si conclude con un assolo di Morante e una marea di tastiere . SUBLIME
DARK BLUE (S) , il brano che spiazzerà tutti, ma chi ascoltato altri album dei Goblin, sa benissimo che la band è stata sempre capace di suonare tutti i generi musicali, è questa ne è la prova !
Ne nasce un blues meraviglioso, scandito dal ritmo di Marangolo e il sound di Pignatelli, dove Morante si esibisce in un assolo a mano lenta, al primo impatto tutti sicuramente faranno riferimento ai Pink Floyd, ma essendo un brano blues il riferimento cade decisamente su il sound di Gary Moore, piuttosto che di David Gilmur, nel brano vengono inserite delle voci, e il blues si fa più crudo . STUPENDO
LOVE & HATE, Tema d’amore, molto dolce e rilassante nella parte centrale del brano grazie al clavicembalo e tastiere, seguite da una chitarra dolce, le spazzole e un basso che tiene il tempo, il brano purtroppo perde tutta la sua dolcezza nella parte iniziale e finale, dove i sound si fa un po’ più duro, in questo caso fuori tempo e luogo, era meglio mantenere il sound dolce, visto e considerato che si trattava di un tema d’amore. BELLO
008 , L’album si chiude con un brano molto ritmato dalla chitarre di Morante che tiene il tempo e gli altri lo seguono a ruota, un brano rock leggero e piacevole da ascoltare, che ricorda in alcune parti i brani di Non ho sonno. EMOZIONANTE
Conclusa la campagna di pre-ordine su Pledge Music. sul sito della Back To The Fudda , è possibile acquistare il cd in digipack ( non autografato ), la t-shirt, il mazzo di 54 carte da gioco, la chiavetta usb, il poster ( non autografato) . Successivamente verranno massi in vendita anche il vinile nero, la litografia ( non autografata ), il photo book.
Tutti o quasi gli articoli sono stati spediti eccetto il vinile, che ha avuto un leggero ritardo a causa dei due test pressing respinti dalla band per la qualità sonora non prorpio eccelsa. Al terzo tentativo la band ha dato l’ok per procedere alla stampa del vinile . Il vinile pre-ordinato ha un colore scarlatto.
La copertina delll’album ha l’immagine di 4 carte con le immagini dei quattro musicisti, in alto il nome del gruppo 4 Goblin, il retro copertina ha l’immagine identica alla litografia, mentre la busta interna da un lato ha le quattro carte con i musicissti nell’altro i crediti dei brani .
All’interno una busta che da un lato ritrae i musicisti disegnati nello stile di una carta da gioco, nell’altro lato e brani inseriti nel disco e i crediti.
L’oggetto più raro di Four Of a Kind, è senza dubbio il test pressing, stampato in 6 copie ( contando anche quelle scartate ) la mia copia infatti è numerata 006 incisa sulla lacca, ma ne sono state distribuite soltanto quattro in tutto il mondo . Il disco è stato inserito nella sua classica busta bianca forata autografata da tutti i Goblin, le firme ci sono anche sulla label bianca del vinile.
Il cd è in versione digipack cartonato a tre ante, con all’interno i nomi dei primi creditori del progetto,i credits dei musicisti, mentre le tracce del disco sono poste sul retro copertina, la label del cd è picture .
Ne esistono due versioni quella con la copertina autografata rigorosamente a mano e quella senza .
Il poster dedicato all’album è un cartoncino disegnato a mano e stampato in offset, anche in questo caso nella versione con o senza le firme .
La litografia autografata, che ritrae il retro della copertina del disco è stamapta su carta più leggera sempre con tecnica offset .
La t-shirt commemorativa ha l’immagine identica al poster .
Fantastica, la chiavetta usb flash drive che è rappresenta il logo dei Goblin degli anni ’70, dove sono contenuti due versioni audio del disco in 24 bit-flac e in mp3.
Stupendo, il photo book di 16 pagine, composto da ben quattro pagine di ogni membro che li ritrae durante la loro carriera, con foto del periodo anni ’70 fino ad oggi, con foto inedite pubblicate in assoluto per la prima volta. Scatti ripresi durante i concerti del periodo 1975/76 e di quelli più recenti che vanno dal 2009 al 2015 . La copertina è composta da un collage di foto escluse dal book, il book è in un formato molto elegante 23 x 18 .

Le carte da gioco composte da ben 54 carte, con i semi sostituiti con gocce di sangue, teschi, coltelli, e cuori indiavolati compresi i due jolly logo dei Goblin.
Con tutta sincerità la band ha saputo accontentare qualsiasi fan, proponendo degli oggetti davvero molto belli e curati, per noi collezionisti una vera miniera d’oro.
La Death Waltz Records in collaborazione con La Mondo Records ha pubblicato un edizione limitata di 500 copie del nuovo album dei Goblin Four Of a Kind in vinile Viola .
400 copie saranno presto sul sito della Death Waltz, le rimanenti 100 copie sono già disponibili sul sito della Transmission .
Nel 2017, il Cd viene ristampato dalla Four Of A Kind, dalla Black Widow Records, in una edizione speciale in Deluxe Cd, in formato case normale, protetto da un elegante box cartonato, l’artwork è cambiato rispetto alla stampa in digipack, ed anche la copertina del libretto si differenzia da quella precedente.
All’interno vi è un booklet di 16 pagine, con quattro splendide fotografie di ogni singolo membro della band, scattate durante il Tour di ” Back to The Goblin ” a Foligno il 25 Giugno 2009 dal fotografo professionista Fabrizio Giuffrida, nelle restanti pagine del libretto oltre alle note discografiche e alla tracks list , ci sono i nomi dei creditori del progetto ” Four of a Kind “, come nella prima stampa in digipack .
In questa deluxe edition è stata inserita anche una bonus track, una versione Live del brano ” Goblin “, registrata il 29 Aprile 2014 ad Austin in Texas . La label del cd ha una nuova immagine che riprende parte della copertina.
Ma le sorpese non finiscono qui, all’interno del case sono state inserite quattro card in stile carte da gioco, con i volti disegnati di : Massimo Morante, Fabio Pignatelli, Agostino Marangolo e Maurizio Guarini, che raffigurano i quattro assi con alcuni simboli legati al cinema horror, al posto dei semi che si vedono abitualmente nelle carte da gioco.
Sul retro delle quattro carte sono raffigurate delle immagini, che unedole tra loro come un puzzle si compone una parte della copertina del cd con i volti dei maligni tra le nuvole.
Una bellissima edizione curata molto bene nei particolari ed anche nella registrazione del cd. Il disco non era ancora stato distribuito in Italia e la Black Widow a pensato a questa nuova edizione, strizzando anche l’occhio ai collezionisti più accaniti. Il disco venne distribuito on-line dalla pledge music nel 2015, con una discreta vendita non solo dei cd ma anche di vinili e memorabilia dedicata all’album.
La Black Widow ha però preso a cuore il nuovo progetto dei 4 Goblin, cercando di dargli una distribuzione più Europea e sopratutto Italiana, cambiando completamente l’artwork, regalando ai fan un libretto, un brano inedito e le simpatiche card, ma sopratutto cercando di distribuire la musica, un disco fantastico che aveva bisogno di essere riproposto in questa deluxe version .
4 GOBLIN - FOUR OF A KIND
CD DELUXE VERSION ( BWRCD 199 - 2 )
Uneven Times / In The Name Of Goblin / Mousse Roll / Bon Ton / Kingdom / Dark Blue(s) / Love & Hate / 008 /
Goblin ( Bonus Track - Live in Austin )
Il cd è in edizione limitata ed è possibile ordinarlo cliccando su questo link
Ho ascoltato attentamente l’album ; si tratta senza dubbio di un ottimo prodotto, secondo me superiore al pur ottimo Back to the Goblin..
La copertina è favolosa, una delle più belle di sempre, e piacevolissimo è il ritorno della classica scritta “Goblin” (anche se con la variante obbligata del 4, che però non stona affatto) ; e, finalmente, mi sento di dire, i volti dei musicisti per la prima volta nella storia dei Goblin sulla cover frontale !
Passiamo al contenuto ; innanzitutto trovo gli arrangiamenti e l’esecuzione superiori all’album precedente : in particolare la batteria di Agostino, che sembra molto più ispirato e offre davvero una prestazione maiuscola, poi Massimo che oltre alla chitarra distorta si produce anche in assoli “puliti” e utilizza – finalmente ! – anche la classica ed il bouzouki , infine il graditissimo ritorno di Antonio Marangolo , con una esecuzione super.
I 3 brani che avete rilasciato in anteprima sono, secondo me, tra i migliori ; il mio preferito in assoluto è In the name of Goblin, che pur mantenendo tutte le caratteristiche tipiche del gruppo , non da per niente l’idea fastidiosa di un qualcosa di “già sentito” , anzi, racchiude l’essenza stessa del gruppo e si inserisce di diritto tra i miei brani gobliniani preferiti in assoluto, con una melodia bellissima e degli arrangiamenti perfetti.
Uneven times , all’ascolto, si presenta già molto più complesso, proprio per come è strutturato, tuttavia risulta comunque piacevolissimo, ben articolato, e con una prestazione superba dei fratelli Marangolo.
Mousse roll è una piacevole sorpresa : pur essendo composta da Maurizio, che utilizza spesso accordi particolari, anomali e a volte stridenti, che io non amo particolarmente, ha invece il suo punto di forza proprio nella melodia, che è semplice e accattivante.
Dei rimanenti 5 brani, quelli che apprezzo di più sono due: Bon Ton, dove finalmente si rivede Agostino tra i credits degli autori, che per l’occasione suona anche le tastiere , è un brano molto particolare, che inizia un po’ in sordina, ma che poi sviluppa una struttura ed una melodia davvero molto raffinate, con la chitarra che rifinisce in maniera perfetta, senza mai eccedere più del dovuto.
Kingdom è l’altro brano che personalmente inserisco nella lista dei 5 migliori : si parte con un sintetizzatore che ricorda l’attacco di Shine on you crazy diamond, più per il tipo di suono che non per la musica, poi c’è un crescendo che sviluppa una bellissima melodia, con un duetto tra piano e sintetizzatori, fino a raggiungere il climax con l’entrata prepotente della chitarra elettrica e i virtuosismi di batteria.
Davvero un gran pezzo.
Dark blue(s) è un brano atipico per i Goblin , che non si erano mai cimentati con questo genere , anche se con Blind concert, ad esempio (ma anche in altre occasioni) avevano dato ampia dimostrazione di riuscire ad ottenere ottimi risultati anche alle prese con il rock-jazz, quindi l’appuntamento con il blues era quasi obbligato.
Il risultato è ottimo, anche si io mi sarei attenuto più ad uno stile tipo “Yer Blues” , giusto per ricordare altri 4 fab four del passato Emoticon smile ; la sezione col coro è probabilmente un omaggio ad uno dei più suggestivi passaggi della suite pinkfloydiana “Atom heart mother”.
Love & hate è l’episodio che mi è piaciuto di meno : personalmente non amo molto la ricerca e l’uso di accordi troppo stridenti e dodecafinici, che erano già presenti, ad esempio, in Back to the Goblin , ed in parte minima anche in altri brani di questo album , ma praticamente assenti da Non ho sonno e da altri lavori dei folletti ; preferisco giri armonici più orecchiabili, ed infatti i momenti migliori del brano sono quelli più soft….ecco, fosse stato per me, avrei fatto più brani nello stile di “In the name of Goblin” e mono come “Love & hate”….ma naturalmente è un parere personale.
008 è la traccia di chiusura (ma mi piacerebbe trovare nel CD, come ghost track, il brano escluso !) , un brano caratterizzato da un riff monocorde ed un po’ ripetitivo, ma anche accattivante e ben riuscito, che ha nella parte centrale, quella con delle belle variazioni melodiche, il suo momento più suggestivo, prima della chiusura che riprende il tema iniziale.
Che dire….nel complesso il giudizio sull’album è davvero molto positivo, un ottimo prodotto che non delude le attese ed anzi sorprende in più occasioni…il difetto principale ? aver dovuto aspettare tanti anni per poterlo finalmente gustare !
MARCO BERTUZZI ( BOLOGNA )
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