8 Luglio 2009, Piazza Cln a Torino è gremita di 10.000 persone, per assistere in anteprima assoluta alla sonorizzazione diretta del film Profondo rosso eseguita dai Daemonia, fù un successo straordinario, televisioni e giornali ne parlarono per giorni .
Oggi a distanza di ben 9 anni la magia si ripete, i protagonisti sono sempre gli stessi, ma nel frattempo hanno cambiato il nome della band in : Claudio Simonetti’s Goblin.
Questa volta però è diverso, la sonorizzazione avviene all’interno dei teatri, è un evento che il pubblico Argentiano e Gobliniano aspettava da tempo, il compleanno più atteso, quello del 40° anniversario.
Quando è uscito il calendario con le prime date del tour, ho subito pensato che questa era un occasione per poter riabbracciare vecchi amici e amiche, poter condividere e festeggiare con loro, questo bellissimo compleanno.
Ho subito optato per Bologna 17/04/2015 - Teatro Duse, coinvolgendo per primi i miei vecchi compagni di viaggio del tour dei New Goblin e dei Goblin Rebirth del 2011, Marco Bertuzzi e Pietro Fiscaletti, per ricreare quell’atmosfera fantastica e ritrovarci ancora una volta tutti insieme sotto il palco, o se preferite seduti comodi nelle poltroncine di un teatro.
Il mio invito è stato subito accettato, ed in poco tempo sono riuscito a riunire la ” Famiglia di Terra di Goblin “, come non avevo mai fatto prima, nuove amicizie nate grazie a questo blog, che in questi ultimi due anni, mi ha dato più visibilità.
Più passavano i giorni, più la famiglia cresceva, fino ad arrivare ad occupare ben tre file del teatro Duse di Bologna !
Una nuova compagna di viaggio, mi affianca in questa nuova avventura, Cristina Accettulli, artista torinese conosciuta lo scorso anno in occasione dello zombi walk. Ho visitato il suo laboratorio e visto le sue creature, lei mi aveva chiesto se potevo invitarla alle mie esposizioni per mostrare le sue cose, e se vi era qualche cosa che poteva realizzare, nell’ambito Dario Argento-Goblin. Non ci ho pensato due volte e mi è venuto in mente subito Pasqualino ( il bambolotto meccanico di Profondo rosso ) nessuno lo aveva realizzato come gadget, e questa era l’occasione migliore visto che da li a poco si sarebbe festeggiato il suo 40° compleanno !
In pochi mesi Cristina ha realizzato il bambolotto in vetro resina alto 30 cm, un vero proprio capolavoro !
D’accordo con Cristina decidiamo di portalo con noi a Bologna, per mostrarlo a tutti fan dei Claudio Simonetti’s Goblin.
Sono le 14.30, ci avviamo verso Modena per andare a prendere Ludmila Pankratof, e raggiungere Bologna il più presto possibile.
L’ idea era quella di arrivare intorno alle 18.30 per poter entrare nel teatro prima, e depositare Pasqualino nel tavolo del merchandaise, come avevo promesso a tutti gli amici che venivano al concerto per una simpatica foto tutti insieme, ma a causa di un sorpasso mi sono completamente perso l’uscita di Modena Nord, percorrendo ulteriori 32 km,perdendo più di mezz’ora ed arrivando in pieno ritardo all’appuntamento con Ludmila.
Ludmila ci delizia con un buon gnocco fritto, nel frattempo l’adrenalina sale e l’emozione mi chiude lo stomaco.
Cominciano a squillare i telefoni gli amici impazziti ci chiedono dove siamo, raggiungiamo Bologna alle 19.15, fortunatamente troviamo un parcheggio e ci avviamo verso il teatro, che dista mezz’ora a piedi.
Mi chiama Fabio Capuzzo, facendomi uno scherzo dicendomi che la band era uscita a regalare ai fan, gadget e cd promozionali della serata e che io avevo perso questa occasione …
Sono le 20.00, entro nella hall del teatro e appoggiamo Pasqualino sul tavolo, pochi minuti dopo arriva Stefano Rossello della Rustblade Records che mi consegna la borsa di Demoni con il cofanetto e tanti gadget, nel frattempo Ludmila e Cristina raggiungono gli altri in pizzeria, mentre io aspetto Marco Bertuzzi che mi porti il biglietto . Incontro Valentina ( Decisamente Robin ) che mi invita per un caffè ma senza biglietto non mi fanno passare, ci salutiamo dandoci appuntamento a dopo .
Dopo anni a scambiarci video e bootleg dei Genesis e Marillion, finalmente conosco Roberto Lorici, un abbraccio infinito e l’invito a vedere la partita Sassuolo-Torino di Domenica, ma io sono impegnato con Cristina al Torino Comics, una lunga chiacchierata tra noi, quando abbraccio anche Umberto Montanari, presente ad ogni concerto prog che si rispetti .
Il teatro comincia riempirsi, e dietro di me sento una voce famigliare è Fabio Capuzzo, l’autore del fantastico libro ” Goblin Sette Note in Rosso ” , mi dice che è riuscito a venire per miracolo, scherzosamente mi avverte che non sa se arriva vivo a casa, ed io gli dico di scrivere nel testamento di donarmi il disco dei Cherry Five originale. Insieme a lui Max Velvet, collezionista d.o.c. di colonne sonore, con loro mi intrattengo e gli mostro il box di Demoni, mentre arriva Marco Bertuzzi ela dolcissima Elena.
Sono quasi le 21, le maschere del teatro ci invitano a prendere posto, ma Cristina & Ludmila tardano ad arrivare, si spengono le luci nella hall, rischiamo di entrare in ritardo con le luci spente, trovare il nostro posto sarà difficile, ma non abbandono la hall, aspetto gli amici che arrivano per poter salire tutti insieme.
Esco fuori ed eccoli! : Mauro Fracchetti, Ancilla Artusi, Sam Rocker Paoli, è un oceano di abbracci, un mare di baci, entriamo nel teatro e incontro anche Pietro Fiscaletti, che mi cazzia simpaticamente per il ritardo, mi siedo ed il posto scelto da Marco è davvero suggestivo siamo in prima galleria centrali, si vedono bene loro sul palco e lo schermo dove proieteranno il film, il tempo per salutarci uno ad uno ed anche far conoscere uno all’altro che le luci del teatro si spengono ed un lungo applauso accompagna la band sul palco . Lo show ha inizio .
Le prime note di Profondo rosso, mentre scorrono i titoli di testa, fà venire i brividi, nel silenzio irreale del teatro, dove tutti sono praticamente attenti a quello che succede tra lo schermo e il palco. Sarà difficile togliere lo sguardo dalla visione del film, ma è ancora più difficile scorgere i movimenti delle dita e delle mani dei musicisti sui loro strumenti, la band è completamente al buio , si può vedere appena la sagoma di Claudio Simonetti e il basso di Federico Amorosi, ma Titta Tani e Bruno Previtali sono completamente in ombra.
Il brano viene separato dall’intermezzo di School at Night, per poi riprendere più accativante di prima .
Mi chiedo come possano suonare senza nemmeno una luce , che spettacolo ragazzi.
Ma ecco che arriva la prima sorpresa, la band ci regala Profondo rosso ( Jazz Source ) , il brano jazz che si sente all’inizio del film, mamma mia che roba, sento i brividi sulla pelle ed io e Marco rimaniamo soddisfatti dell’esecuzione, perfetta.
Death Dies, è una bomba dal vivo, nelle sue varie versioni, a secondo della scena è davvero suggestiva, la band riesce ad amalgamare perfettamente la musica con le scene, io divento pazzo ad osservare loro che suonano e il film, uno spettacolo straordinario, l’acustica del teatro è ottima e la musica diventa padrona assoluta, sembra quasi che il film non esista più, che sia solo un video proiettato, e il mio sguardo cade solamente sui Claudio Simonetti’s Goblin, aiutandomi con la macchina fotografica, avvicinandomi a loro con lo zoom, per poter vederli suonare, sopratutto durante la scena del ritrovamento della villa, esecuzione straordinaria che ti sa davvero prendere, il ritmo batte dentro e non riesci a stare fermo segui il tempo, battendo i piedi sulla moquette del teatro.
Suonata magistralmente da tutta la band: la ritmica di Titta Tani è incredibile, il basso di Amorosi è perfetto, le tastiere di Simonetti accompagnano il sound blues delle chitarre di Previtali .
La seconda sorpresa, il pezzo blues Profondo rosso ( jazz 4 ) , in cui la Nicolodi getta la fotografia nel cestino, perfetto il riff di Bruno Previtali, finalmente ascoltato dal vivo una gemma musicale !
Deep Shadows, è un capolavoro assoluto, quando le note del basso di Amorosi partono seguito dal riff di piano di Simonetti, mi dimentico completamente del film, tant’ è la perfezione dell’esecuzione del brano, splendido, memorabile, un esplosione di musica che avvolge il teatro, a volte forse anche troppo forte durante la parte centrale, il riff di tastiere di Simonetti, viene coperto dal basso e dalla batteria , ma è una cosa meravigliosa, sentire il suono dei piatti di Titta Tani, come fossero i colpi del piccone sul muro, e il basso di Amorosi che tiene il ritmo con un riff pazzesco, fino all’esplosione di chitarre di Previtali e tastiere di Simonetti che avvolge tutta la band durante la scena della scoperta del cadavere nel muro .
Mad Puppet, è una goduria infinita, scorre lenta e potente sulle scene, vengo rapito dalle note e dalle dita di Federico Amorosi che scorrono sulle corde, mentre corrono le immagini della villa, tutto sembra reale , mi sento dentro alla scena del film, ci sono io al posto di David Hemmings, ma quella sensazione dura pochi secondi, perchè mi concentro sulla band che sta regalando un esecuzione sublime. Bellissima da morire !
Siamo arrivati alla scena finale del film e Profondo rosso, suonata con grande grinta e perfezione, viene accolta da un applauso lungo quanto i titoli di coda del film.
Una sonorizzazione perfetta, molto meglio del 2009, i Claudio Simonetti’s Goblin, ci hanno regalato delle emozioni bellissime, e il loro sound si è molto ammorbidito rispetto agli scorsi anni, suonare alcuni brani sopratutto quelli scritti da Giorgio Gaslini non è facile per una band che ha sempre optato per il prog-metal .
Grandi, grandi, grandi, la band ha dimostrato ancora una volta la sua vera identità , NON SONO UNA COVER BAND , come dice qualcuno…
Loro sono i CLAUDIO SIMONETTI’S GOBLIN punto e basta !
I Claudio Simonetti’s Goblin, hanno regalato al pubblico bolognese, un mini concerto di circa mezz’ora, suonando DEMON, ZOMBI, SUSPIRIA, TENEBRE, PHENOMENA E ZARATOZOM , suonate tutte molto bene, in particolare Suspiria che in teatro fa venire la pelle d’oca .
Tutta la band durante il mini concerto si è scatenata, suonando alla grandissima, anche per togliersi dal torpore e tensione della sonorizzazione, si vedeva benissimo che anche loro erano come presi dal panico a causa dell’assassino, pronti sempre ad ogni scena, ad essere precisi e perfetti, e ci sono riusciti alla grande .
La band ringrazia il pubblico bolognese giunto in teatro numerosissimo ( 1200 persone ) che li ha accolti con calore, ma sopratutto è stato un pubblico rispettoso, non ci ono stati grida, schiamazzi, o applausi durante la sonorizzazione del film, per non rompere quell’atmosfera da brivido che si era creata, era come se il pubblico avesse paura di disturbare o di scatenare l’ira dell’assassino.
E’ stato un concerto stupendo e bellissimo, che non dimenticherò mai, e la location ha fatto al sua parte, il teatro è da sempre luogo suggestivo per questo tipo di musica.
A fine concerto ho ancora incontrato altri amici come Andrea Coppelli, poi è arrivato il momento emozionante, quando ci siamo fatti una foto tutti insieme nel corridoio del teatro, nel salutare Pietro, mi sono commosso, perchè davanti a me avevo tutti gli amici e amiche, con cui volevo condividere questa festa .
I Claudio Simonetti’s Goblin, hanno raggiunto i numerosi fan nella hall del teatro per poterli salutare, finalmente accolti dal loro pubblico con calore, quel pubblico italiano che fino a ieri è sempre stato freddo e poco numeroso, questa volta si sono svegliati, d’altronde si sà noi siamo un popolo di nostalgici, e ci piace vedere le cose belle di una volta, e quando vengono riproposte, facciamo il pienone nei teatri.
Sono davvero contento per loro in questi concerti italiani hanno avuto un grande successo e un bel carico di entusiasmo .
Dopo alcune foto e qualche autografo, avrei voluto raggiungere tutti per una bella bevuta insieme, ma abbiamo dovuto rinunciare a malincuore, tra un ritardo e l’altro non siamo riusciti a parlarci di più a cenare insieme, purtroppo il tempo è tiranno, mi aspettavano ancora 3 ore e mezza di viaggio fino a Torino.
Io , Ludmila e Cristina, siamo tornati a casa mentre tutto il resto del gruppo si è riunito per una buona birra, mentre camminavo pensavo a loro che si sono ritrovati così per la prima volta, o forse visti poche volte, e che adesso stavano festeggiando, il mio obbietivo era prorpio questo, farli conoscere, farli condividere questa festa, sapere di aver fatto una bella cosa, e sono sicuro che ben presto questa famiglia aumenterà ed io come tutti gli altri li accoglieremo a braccia aperte .