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GOBLIN REBIRTH + IL SEGNO DEL COMANDO, Genova ( T. Govi ) 6/02/2016

Sono passati soltanto 45 giorni ma in realtà è  passato un anno, quando ci ritroviamo di nuovo quì ad assistere al primo concerto dei Goblin Rebirth del 2016, dopo quello del Fim e di  Lugagnano del 2015 e  quello di Roma del 2011. Tutto si è intrecciato alla perfezione, con ancora negli occhi le emozioni del 22 Dicembre e come se non bastasse il ricordo del nostro concerto di Roma potremmo riviverlo  stampato su doppio cd e dvd.

Sono circa le 14 quando in attesa di Giampiero Decicco, io e Giampietro Callegaro diamo inizio al  viaggio che ci porterà a Genova, ecco il primo intoppo, Giampiero è in ritardo, decidiamo di andare a prendere Pietro Fiscaletti alla foresteria e passare casomai a prenderlo  dopo alla stazione della  metro, nel frattempo riceviamo una sua telefonata dicendoci  ha avuto un problema ed è ricoverato in un ospedale, anche la mia amica milanese Ancilla Artusi mi avverte che non potrà essere presente al concerto perchè il bimbo ha l’influenza.

Si parte !  con Pietro Fiscaletti & Giampietro Callegaro, sono circa le 15,00, quando stiamo percorrendo l’autostrada in direzione Asti, una piccola pietra colpisce il vetro del mio parabrezza scheggiandolo,( alla sera il vetro è addirittura rotto ),  sembra una giornata sfortunata, ma noi imperterriti viaggiamo verso Genova, nessuno e niente ci può fermare!

All’uscita di Alessandria Sud, si aggiunge l’ultimo membro della compagnia Gianmaria Zanier, Dj di Radio Vertigo One, il mitico conduttore della trasmissione radiofonica ” Prog & Dintorni “, con cui ho avuto modo di conoscerlo per  ben un mese telefonicamente, e finalmente posso abbracciarlo e ringraziarlo per la bella pubblicità radiofonica che ha dedicato  al blog e tanta simpatia, foto di rito del gruppo all’uscita del casello e poi via il  nostro viaggio continua .

Nell’ultima ora che ci separa da Genova, cominciamo a conoscersi, parliamo di musica di calcio  vero, quello storico degli anni ’60-’70-’80, tutto con una sintonia incredibile, stiamo troppo bene, siamo carichi a mille e non vediamo l’ora di arrivare, programmiamo la giornata anche per eventuali interviste alla band e come poter organizzarci con il merchandaise, siamo una squadra perfetta.

Sono le 17.00 e siamo davanti al Teatro Govi, Pino Pintabona mi chiama dicendo che sta per arrivare e che dobbiamo aiutarlo ha scaricare il materiale discografico, pochi minuti dopo anche Enrico Pagliara mi contatta e anche lui è in arrivo, scendiamo dall’auto e  davanti al teatro da una macchina che aveva appena parcheggiato, scende una sagoma che ho subito riconosciuto, preso alle spalle come in un film di Dario Argento abbraccio fortemente Fabio Pignatelli, che quasi si spaventa, e poi esplode in una sana risata, nell’auto ci sono anche Danilo Cherni, Michela Pignatelli  moglie di Fabio e Roberta Lombardini la voice di Forest nonchè moglie di Danilo Cherni .

Giampietro Callegaro è emozionatissimo, come a Verona non crede ai suoi occhi, poterli incontrare sin da subito è un emozione meravigliosa, non è ancora abituato a questo tipo di emozioni e continua a ripetersi cosa stia succedendo, io gli dico che questo accade sempre, tutte le volte che li incontri.

Arrivano Enrico e Pino, nel frattempo con i miei amici scarichiamo la mia esposizione, entriamo nel teatro e subito ci catapultiamo verso il palco per poter assistere alle prime esecuzioni del soundcheck, salutiamo molto calorosamente i Goblin Rebirth,  lascio i miei amici a godersi la band sul palco , mentre io aiuto Pino Pintabona a scaricare , quando vedo quelle scatole impazzisco, fino a quando non mi porge la mia scatola con tanto di nome e cognome con i box dei Rebirth,  ed un sacchetto con i vinili dei Cherry Five in  edizione limitata.

L’angolo espositivo è molto ristretto e quindi devo rinunciare all’esposizione, per poter  dare spazio agli artisti, mi prendo comunque il mio pezzo di tavolo per mettere le mie t-shirt, i miei vinili in vendita e il mad puppet nella sua teca.

Incontro Federico Caddeo, per l’intervista che dovremmo fare più tardi, poi saltata per motivi di soundcheck, la recupereremo in un’altra occasione.

Una volta piazzato il tutto, comincio  a godermi la giornata, sopratutto con Michela Pignatelli e Roberta Lombardini, con loro intreccio un rapporto molto dolce e sensibile, le mie Goblin-Girl, come le ho definite mi coccolano come se fossi un loro figlio, mentre con le orecchie sento i Rebirth che stanno eseguendo il soundcheck .

Con Michela, che mi racconta un enorme quantità di aneddoti dei Goblin negli anni ’70, mi perdo completamente nel suo mondo, ma ad un certo punto, dopo un accenno ad un brano degli Yes, Danilo Cherni intona Watcher Of The Skies dei Genesis, corro verso l’interno del teatro e chiedo ai Rebirth se la suoneranno come bis, tutti si mettono a ridere divertiti, la band è in piena forma !!!

Ne approfittiamo della calma totale per prenderci un caffè con Pintabona, Michela e Roberta, mentre si parla di eventi futuri, nel frattempo vado a fare conoscenza con Il Segno del Comando, ragazzi molto simpatici e disponibili con loro mi soffermo un pò a chiacchierar sopratutto con Diego Banchero, con il quale avevo avuto dei contatti durante la settimana .

Sono circa le 20 quando i Rebirth dopo circa un’ora, concludono il loro soundcheck, tutta la band viene nel nostro angolo espositivo, e qui ci caliamo nell’emozione totale, una serie di baci e abbracci, foto, interviste improvvisate con Gianmaria Zanier, ma sopratutto la loro umiltà e la stima nei miei confronti è davvero imbarazzante, l’adrenalina sale, e con loro condividiamo una buona focaccia genovese e coca-cola, è una vera e propria festa !

La band si assenta per qualche minuto, mentre io  comincio a fare i primi guadagni con il mio materiale, riuscendo a vendere anche qualcosa dei Rebirth, mi prendo una bella responsabilità, accudire il guadagno della band, dopo mezz’ora le goblin-girl rientrano e porgo loro i soldi della merce venduta, Michela mi abbraccia e mi bacia ringraziandomi  per quello che sto facendo e mi dice che sono l’unico al mondo.

La gente comincia ad entrare, i miei amici nel frattempo prendono posto in teatro,  arrivano altri amici, Alberto e Massimo Gasperini della Black Widow, il mitico fotografo del prog Enrico Rolandi, Bruno Verdoia con sua moglie Simona Muratori ed Emanuele Paoli .

Interagisco con molta gente che si sofferma a vedere il Mad Puppet, scartabellano  i vinili in vendita e provano le magliette, tutto è cosi magico e bello, entrare a fare parte dello staff dei Goblin Rebirth e Black Widow anche solo per un giorno è un emozione grandissima.

Sono le 21.15, quando  comincia lo spettacolo, i primi a salire sul palco sono Il Segno del Comando band prog genovese che presenta   “Il Volto Verde” il terzo album pubblicato dopo  un lungo periodo di pausa.
Questi bravissimi e collaudati musicisti utilizzano un approccio jazz-rock-prog-dark-colonna sonora che, nonostante la sua natura fortemente distintiva è ispirato da artisti come appunto i Goblin, Jacula, ed Il Balletto di Bronzo su tutti.

La band è formata da Diego Banchero ( Basso ) , Riccardo Morello ( Voce e tastiera ), Roberto Lucanato ( Chitarre ), Davide Bruzzi ( Chitarre e tastiera ), Fernando Cherchi ( batteria )

Ero molto curioso di sentire questa band, molti amici me ne avevano parlato bene, li conoscevo grazie ad un brano inserito nella compilation : E… tu vivrai nel terrore, dove la band suonava un brano dal titolo : Macabro Suite ,  il loro modo di fare musica, con quel dark-prog mi piacque sin da subito, avevo anche iniziato ad ascoltare il loro ultimo album, ma la cosa che mi incoriusiva di più era sentirli suonare dal vivo, perchè secondo il mio modesto parere la musica si ascolta e ne si  apprezza la qualità durante un concerto.

Il concerto dei  Il Segno del Comando è durato circa mezz’ora, mi sono piaciuti molto e devo dire che sono molto bravi e sanno creare un atmosfera gotica bellissima, i loro brani potrebbero essere perfettamente inseriti in una colonna sonora horror

La band ha  aperto lo show con una bellissima introduzione al pianoforte de Il Segno Del Comando Comando, brano tratto dal loro primo album omonimo uscito nel 1997, molto suggestiva che ricorda molto le sonorità dei film di Fulci, dolce ma nello stesso tempo molto inquietante, splendida esecuzione

 per poi sfociare con Komplott Charousek, brano tratto dal loro secondo album  Der Golem del 2002, brano che inizia con melodie elettroniche stile anni ’80, per poi sfociare in un prog-metal molto energico .

I ragazzi sono  in piena forma e con  sonorità gotiche splendide, che ti tengono con il fiato sospeso, la teatralità di  Morello attira il pubblico che segue le movenze del cantante, ma viene letteralmente catturata dalla musica che trasporta il pubblico in un’altra dimensione, il basso di Banchero, miscelate con le doppie chitarre di Lucanto e Buzzi con i colpi di Cherchi, fanno il resto, un concerto di piena atmosfera che lascia il pubblico immobile e molto attento all’ascolto .

La band genovese regala al pubblico uno splendido medley con Usibepu, tratta dal loro ultimo lavoro Il Volto Verde, uscito nel 2013, brano molto gotico scandito dalla voce femminile, molto bella ed elaborata , che si collega perfettamente con un omaggio ai Goblin con la cover de La Via Della Droga, suonata magistralmente, noi fan l’abbiamo riconosciuta sin da subito !  Che spettacolo ragazzi.

Il secondo medley unisce i brani Retrospettiva di un Amore, sempre tratto dall’ultimo album, brano stupendo che ricorda anche le sonorità degli Etna , il prog anni ’70 che cambia ripetutamente ritmo, nella parte centrale del brano  e Supertzar, cover dei Black Sabbath, il concerto prosegue e si conclude con due brani tratti dall’ album Il Segno del Comando, la Taverna Dell’ Angelo, un brano molto horror anni 50, intenso e pieno di pathos,  e Il Segno del Comando, questa volta nella versione integrale, un organo da chiesa apre il brano che rende l’atmosfera molto inqueta, per poi trasformarsi nel dark-prog regalando assoli di chitarra fantastici.

Bellissimo concerto de Il Segno del Comando, che mi hanno entusiasmato e ho potuto finalmente apprezzarli come persone, sempre molto gentili e disponibili,  scoprire nuovi musicisti capaci di donarti energia musicale pura . Eccezzionali !

Sono le 22,00,  mi siedo in prima fila sotto il palco, questa volta me li voglio godere fino in fondo, apprezzare il concerto , al diavolo le foto se vengono bene o male, quello che conta è la musica, i miei amici sparsi nei vari settori del teatro si scelgono posti strategici, chi non sopporta la musica alta chi invece vuole godersi lo spettacolo nella sua interezza scenografica.

Questo è il mio quarto concerto dei Goblin Rebirth, e non è mai lo stesso, perdersi in filmati e foto ti fà perdere la concentrazione ed a volte il brano non lo senti neppure bene, perchè pensi soltanto all’immagine del musicista e non quello che sta suonando.

La scaletta è identica a quella suonata a Lugagnano, ma cambia la location, cambia l’acustica e quindi è totalmente diverso, Killer on The Train, è come nel disco, finalmente le corde di Fabio Pignatelli si sentono molto più corpose, ed è un piacere immenso correre sui binari di quel treno dove la musica ti porta lontano, fino ad arrivare nella galleria di Buio Omega, suonata come sempre magistralmente dove quel riff di Anselmi accompagnate dalla ritmica di Marangolo fanno da cornice all’incessante gioco di tastiere di Cherni e Zammit sostenuto dal basso di Pignatelli che scandisce il tempo, un brano che dal vivo acquista un fascino straordinario.

Le note di Dr. Frankestain sono un abisso di emozioni una dopo l’altra, è come sentirla sul vinile ed è una carica di adrenalina pazesca.

Di fianco a me siedono Michella la moglie di Pignatelli che sorride ai miei applausi e urla e Roberta Lombardini la voce di Forest, ed è in quel momento che la commozione arriva quando i Goblin Rebirth propongono il primo brano dell’album inedito, Forest è stupenda, durante l’esecuzione mi giro verso Roberta che mi sorride, come avrei voluto che salisse sul palco per cantarla, ma purtroppo era appena uscita fuori da un influenza e non aveva la voce e le forze per poter cantare.

Marangolo scende dalla sua batteria,  dicendo che i Goblin Rebirth sono figli di Genova, la band ringrazia il capoluogo ligure per averli ospitati per  ben due volte nel giro di pochi mesi e definisce il pubblico genovese molto attento alla musica.

Il concerto continua con Connexion, dove l’ho voluta ascoltare con molta più attenzione, visto che a Lugagnano come a Roma dal vivo non mi aveva tanto entusiasmato, ma questa volta l’ho apprezzata molto di più, anche se continuo a dire che dal vivo non è come nel disco originale, non lo so perde qualcosa, nonostante il basso di Pignatelli sia perfetto, ma nella parte centrale del brano si distacca troppo , immagino che sia un brano molto complicato da suonare, e la band non riesce a renderlo vivo. Della colonna sonora di Contamination ci sono altri brani che potrebbero entrare nello show , come Whity ad esempio , che avrebbe un impatto sonoro fantastico oppure la ritmata The Carver o la psichedelica Time is one…. ma sono miei punti di ascolto..

Book of Skulls, secondo brano tratto dall’album nuovo, fa saltare il pubblico dalle sedie, seguita dalla splendida La Chiesa, dove il tintinnio dei campanelli fà venire i brividi, il pubblico si raccoglie in silenzio come  in preghiera, il finale è un continuo crescendo di suoni splendidi, per poi passare al capolavoloro assoluto della discografia dei Goblin e non smetterò mai di dirlo Le Cascate Di Viridiana, che anche questa volta mi ha regalato un emozione incredibile, e nemmeno stavolta sono riuscito a trattenere le lacrime e con la voce intonare le note di questo brano meraviglioso, anche Michela Pignatelli si è accorta della mia emozione e mi ha stretto a se, vivere questo momento insieme è stato bellissimo, alla fine del brano mi son alzato per applaudire perchè la band se lo merita perchè sono dei jusicisti meravigliosi che ti sanno regalare momenti di gioia in ogni nota.

La band non si ferma  più e attacca con la splendida Back in 74, la preferita dal pubblico dell’ultimo album, parlando con i fan prima del concerto non aspettavano altro che questo brano e ne sono consapevole anche io è un brano eccezzionale che se nel vinile è stupendo suonata dal vivo è meravigliosa !

L’alba dei morti viventi suonata perfettamente, questa volta senza errori, porta il pubblico a scandire il tempo per prepararsi all’ assolo  di un Pignatelli scatenato ,  con il volume del basso troppo alto che introduce Mad Puppet, suonata magistralmente che si collega alla perla musicale della colonna sonora di Profondo rosso, Death Dies, dove Marangolo tiene il ritmo e la band fà il resto, Danilo Cherni sembra non fermarsi mai sul riff di Death Dies, sembra voglia scappare dall’assino che lo stia inseguendo, mentre Anselmi con i suoi virtuosismi alla chitarra fa venire i brividi, uno spettacolo eccezzionale

E’ il momento di Mysterium , terzo brano tratto dal nuovo album, molto suggestiva e dall’incalzante Zombi dove dal vivo rende molto di più che in studio, per poi passare alla bellissima e scatenata  Evil in the machine, dove la voce di Zammit fà da padrone e il ritmo aumenta sempre di più , splendida !!!

Il concerto sta giungendo alla fine , mancano pochi brani alla fine dello show ed i Goblin Rebirth regalano momenti solenni con Suspiria e Profondo rosso, per concludere con la straordinaria Goblin, dove tutto il sound of Goblin viene fuori, ed un Marangolo strepitoso che regala al pubblico genovese ben tre minuti di assolo.

Tripudio di applausi e il pubblico immancabilmente in piedi ad onorare una band che continua a regalare forti emozioni e che in futuro regalerà nuovi entusiasmi, non solo con i concerti…

La band si concede dal pubblico genovese non prima di inchinarsi e ringraziando per l’entusiasmo e la passione di molti fan che hanno fatto anche tanti km per assistere al loro concerto .

L’armonia che si respira a fine show è straordinaria, la band raggiunge presto i fan per gli autografi e foto  e si concede in lunghe chiacchierate, mentre io, Michela e Roberta e la Black Widow cominciamo a mettere a posto il nostro materiale, ma non faccio in tempo perchè veniamo assaliti dai fan che vogliono comprare cd, vinili, t-shirt , tutto è cosi bello che vorrei non finisse mai, persino Anselmi voleva acquistare una maglietta di Terra di Goblin, dicendomi che aveva piacere di farmi tanta pubblicità perchè me lo merito e perchè mi faccio un mazzo cosi per seguire tutti e lui è uno che di queste cose ci gode perchè gli fa piacere, ed io ero stracontento di vederlo cosi felice e raggiante, purtroppo avevo finito le taglie adatte a lui ma gli ho promesso di fargliela avere il più presto  possibile .

Riamaniamo ancora pochi minuti nel teatro per salutare tutti gli amici, l’atmosfera è di festa per tutti, nessuno escluso, sono circa le 1.30 quando salutiamo i Goblin  Rebirth con un lungo abbraccio,  e il Segno del Comando ringraziando entrambe le band per lo spettacolo che ci hanno offerto, per poi  poter mettersi in viaggio verso Torino, con gli occhi ancora lucidi di gioia, l’adrenalina nel corpo e il cuore palpitante, io, Giampietro Callegaro, Pietro Fiscaletti e Gianmaria Zanier, saliamo in macchina dove un violento temporale ci accoglie sull’autostrada, la strada è buia, la nebbia sempre più fitta, e la visuale è sempre più ridotta, ma noi non ci facciamo intimidire e con il rumore in sottofondo della pioggia incessante raccontiamo le nostre emozioni al microfono  di Gianmaria Zanier, per Radio Vertigo One….

Lasciato Gianmaria a casa, dopo una pausa caffè,  i miei amici stanchi e soddisfatti si addormentano come bambini sui sedili dell’auto, ed io con il sorriso sulle labbra e l’emozione ancora viva dentro proseguo il mio viaggio tranquillo accompagnadoli in albergo.

E’ stata uan serata fantastica condivisa con dei fantastici compagni di viaggio che mi hanno aiutato non solo a non sbagliare strada, ma sono stati molto carini e dolci anche nell’aiutarmi con la mia piccola esposizione, non avevo dubbi sulla loro senibilità, correttezza e allegria, un doverosdo grazie va alla Black Widow che mi ha permesso di passare una giornata con i Rebirth, facendomi sentire parte di loro, e un forte abbraccio a Michela Pignatelli e Roberta Lombardini che mi hanno accolto a braccia apertre facendo andare via quei momenti di timidezza, la stima che ho verso di loro è tanta e sono felice di averle potute conoscere un pò meglio , Grazie ai Goblin Rebirth per lo spettacolo sul palco, a Diego Banchero e atutta la band del Segno del Comando per la concessione dei brani d ainserire in questa recensione ed un grazie a  Emanuele Paoli per le foto concesse.