( Di Pietro Fiscaletti )
Partire per una vacanza, seppur breve, è sempre bello. Partire per una destinazione che non si è mai vista è ancora più bello, ma partire per ascoltare un concerto dei Goblin, in qualsiasi formazione possa presentarsi, non ha eguali.
Quindi dopo un anno di attesa, eccomi pronto, per riascoltare i Claudio Simonetti’s Goblin , dopo la sonorizzazione di Profondo rosso vista al Teatro Duse di Bolognanell’Aprile del 2015 . La destinazione stavolta è in provincia di Treviso, Giavera del Montello.
8 Aprile ore 6.30, il freccia bianca arriva puntuale alla stazione di San Benedetto del Tronto, che mi vede ancora in viaggio, per destinazioni follettiane e mi accompagna, in orario, a Bologna per la prima sosta. Sono le 09.15, la prima colazione, è ormai dimenticata, ne approfitto per un ennesimo pieno di carboidrati nel bar della stazione, dopo mi avvio al binario 3 dove puntuale arriva il freccia rossa destinazione Venezia Mestre, dopo un ennesimo cambio arrivo finalmente a Trevsio alle 12.40. Una delle città che non avevo mai visitata prima, Il tempo di arrivare in albergo, vicinissimo al centro, pranzo e breve riposino. Nel pomeriggio giro per la bellissima città a misura di bicicletta, vivibile, senza stress, sorniona, e con il suo bellissimo centro.
Finalmente si arriva al tanto atteso giorno 9 . Sara’ una giornata lunga, il concerto inizierà alle 23.00, alla stazione degli autobus, dopo aver studiato il percorso a memoria, c’è il bus 115 che mi porterà ad un paesino vicino a Giavera del Montello, ossia Nervesa della Battaglia, entrambi località storiche della grande guerra dove c’è molto da visitare, un paesino sviluppato lungo la strada principale, calmo e sornione, di certo ancora di più essendo sabato.
Mi guardo intorno e inizio a muovermi: obiettivo monumento a Francesco Baracca e sacrario dei caduti della grande guerra, questo luogo ha ricordi veramente drammatici, dopo la sconfitta di Caporetto il fronte si è spostato sul Montello e Nervesa pagando un conto salatissimo: infatti è stato letteralmente raso al suolo dai bombardamenti nella battaglia detto del solstizio e in questo sacrario riposano ben 9.000 soldati di cui 6.000 non identificati, una tragedia nella tragedia.
Dopo il giro turistico, molto triste e rispettoso, mi avvio verso Giavera del Montello con lo stesso autobus, in precedenza avevo chiamato Roberto per avere notizie sul soundcheck della band, in poco meno di 10 minuti arrivo nel paese, il mio scopo era di arrivare presto in modo di poter assistere al soundcheck.
Ma ora iniziano i veri problemi, Il concerto si terrà in un locale, il Benicio Live Gigs che si trova a Giavera del Montello, ma chiedendo in giro nessuno ne è a conoscenza, telefono al locale e qui la preoccupazione diventa realtà.
La ragazza che mi risponde al telefono mi dice che il comune è Giavera del Montello ma loro sono in collina, a circa 5 km, dal paese, in località Santi Angeli. Come arrivarci è quasi impossibile, In paese non c’è nulla: taxi, vigili, carabinieri, a chi chiedo ?
La ragazza gentilmente mi dice di stare tranquillo, e che avrebbe mandato qualcuno a prendermi ma non prima delle 18.30/19.00.
Sono spacciato dico tra me. Sono le 15.30 e rischio di perdere il soundcheck, ringrazio la ragazza, le lascio il numero di telefono e il mio nome ed inizio il giro di bar e locali aperti.
Tutti mi guardano strano: e mi chiedono se sono impazzito a venire fino a qui dalle Marche per un concerto, chiedo gentilmente se qualcuno potrebbe accompagnarmi nella località Santi Angeli, ma nessuno sembra avere voglia o forse hanno paura. Mi reco nella piazza principale del paese fino a quando non faccio pena e tenerezza ad un gentil signore che mi offre un passaggio fino al locale.
Soltanto dieci minuti di auto mi separa dal locale, e quando arrivo incontro per primo Titta Tani il batterista. Mi guarda incredulo: < a Piè ma fino a qua ! > Ed io: < Ngè batte nisciù !!> ma non so se l’ha capita.
Scambio di saluti e mi invita ad entrare nel locale dove già Claudio Simonetti e Bruno Previtali sono all’opera, mi siedo in un angolo, dopo aver chiesto il permesso ai proprietari. Passano pochi minuti e mi vengono a salutare anche Simonetti e Previtali, con cui inizio una breve chiacchierata.
E’ incredibile lo spirito dei Claudio Simonetti’s Goblin, parlarci come dei vecchi amici, anche se l’assenza del folletto per eccellenza Roberto Attanasio si avverte e fatta presente anche dal maestro Simonetti. Inizia l’operazione di sistemazione degli strumenti, è un operazione lunga e difficoltosa, non si riesce a raggiungere l’ottimizzazione e si va avanti fino alle 18.45.
Ma bisogna liberare il campo, Il locale apre come ristorante fino alle 22.15, poi si toglieranno i tavoli e la sala accoglierà chi vorrà assistere al concerto. Esco anch’io, un breve giro per il paese poi alle 20.30 entro dentro perché ho fame: una bella pizza e una doppia pinta di Guinness e poi verso le 21.30 arriva Pietro Silvestri da Vicenza, un altro follettiano insieme al suo amico Franco Fontana. Ci si rivede dopo Lugagnano di Veronaper i Goblin Rebirth, altra giornatona.
Sono le 23.00, ma il concerto non inizia, Il locale è bello pieno, tanti giovani ed anche un po’ stagionati sono presenti, tutti felici e col bicchiere in mano, e dopo circa 20 minuti, si parte con il botto, e che botto !! il Cartaio e Demoni, due bombe ma ci si ferma subito: il proiettore ha dei problemi e non trasmette i video che accompagnano il concerto. Dopo un’ attesa di circa 10 minuti lo show riprende con .. E suono rock, ma questa volta ci sono ulteriori problemi con la chitarra di Bruno Previtali, ennesima pausa per poi ripartire alla grande con Roller, L’alba dei morti Viventi e Zombi. Titta Tani picchia sulla batteria, mentre Bruno Pevitali con la stessa bassa è concentratissimo sulle sue corde e Claudio Simonetti il Re del palco, uno spettacolo, straordinario vederli e sentire . Il tempo scorre piacevolmente: Acquaman, Non ho sonno, Death Farm.
Durante l’esecuzione di Opera si ribloccano gli schermi, costringendo la band a fermarsi ancora, si decide di spegnere il proiettore e di continuare il concerto senza lo slideshow delle immagini, la band riprende il brano dall’inizio concludendolo con lo strepitoso assolo di Previtali.
Il pubblico apprezza la band e la incoraggia con grandi applausi capisce che la serata non è delle migliori, ma fà sentire il suo calore e la band riprende a suonare, con Gamma tema straordinario del papà di Claudio, Enrico Simonetti, suonata magistralmente.
I problemi tecnici sembrano dare tregua ai Claudio Simonetti’s Goblin che eseguono Halloween e Tubular Bells, per poi passare con i grandi classici delle soundtracks di Dario Argento : Suspiria,Tenebre e Phenomena.
Lo show sta evolvendosi verso l’epilogo finale con la colonna sonora di tutte le colonne sonore.. Profondo rosso, accolta da un boato del pubblico.
La band si raccoglie in un unico abbraccio e saluta il pubblico di Giavera del Montello e lascia il palco, ma non fanno in tempo a raggiungere il backstage che vengono richiamati a gran voce, concedendo l’unico bis della serata Zaratozom .
Un concerto bellissimo, nonostante le tante difficoltà durante la serata, la band è molto dispiaciuta e nervosa dopo lo show, ma sono bastati i nostri abbracci, le nostre strette di mano, il nostro calore a farli rilassare del tutto e concedersi ai fan, che hanno capito cosa hanno provato sul palco, e noi siamo riusciti a dargli al forza di continuare a suonare, < ngè batte nisciù, mai !!! >.
Salutata la band trovo un passaggio fino in albergo grazie ad un cantautore padovano di belle speranze: Gilberto Ongaro, a cui auguro tanto successo, mentre si fanno le 2 del mattino e crollo dal sonno, è stata una giornata fantastica, emozionante e tanto faticosa ma ne è valsa la pena, quando ti corichi nel letto anche se le tue forze sono al minimo, capisci cosa vuole dire seguire la tua band preferita, fino a quando sei sul palco, e a contatto con loro, sai che ci sarà un momento magico da vivere, poi chiudi gli occhi e cominci a sognare quello successivo….
La domenica la passo a Padova, con un altro follettiano sfegatato Giampietro Callegaroed alla sua gentile signora Maria Grazia , che mi fanno da cicerone per tutta la giornata , dove mi hanno anche offerto il pranzo in uno dei locali piu’ rinomati della città, ed il bellissimo borgo Arqua’ dove c’è la casa e la tomba di Francesco Petrarca. Un vero peccato che Giampietro non possa aver assistito al concerto in quanto impegnato in una recita teatrale nella sua città.
Avendo ancora il giorno dopo disponibile ne approfitto, per visitare Venezia, che mi aspetta con una giornata di sole meravigliosa. Giro per i canali e le calle, sembra di essere in un mondo a parte, una sconfinata isola pedonale senza auto e motorini.
Alle 15,25 riprendo il treno che mi riporterà a casa a San Benedetto del Tronto. Che dire, giornate meravigliose coronate con un altro ricordo gobliniano indelebile.
Il nostro sogno è quello di rivedere la band originale, non so se mai questo accadrà, ma diciamo che anche due band per noi fan non è male. Per me il grosso rammarico sono stati quei 30 anni persi senza un concerto live, adesso certo stiamo recuperando, ma il tempo perso purtroppo è perso per sempre.