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CHERRY FIVE – Roma 13/03/2016, Its Matteucci

Sveglia alle 7 e sono già pronto,  per andare in stazione a prendere il treno che mi porterà a Roma  dai Cherry Five, nel Pozzo dei Giganti   oggi dovrò affrontare una giornata particolare, un concerto diverso da tutti gli altri visti ed ascoltati finora.

Qui si tratta di una vera e propria lezione di letteratura italiana e di arte, mescolata con la musica che da quel tocco diverso, quell’ atmosfera strana che non mi era mai capitata sedendomi dietro ad un banco di scuola .

Si dice che il giorno 13  sia un giorno fortunato,  da li a poco si trasformerà in un giorno funesto, non perchè sfortunato ma perchè sono in preda ad un momento di idiozia totale.

Dovevo  partire alle 8.30 , con tanto di numero del convoglio, mi accosto al binario 2 in attesa del treno, quando lo vedo arrivare sento l’adrenalina salire e salgo….

Dopo pochi minuti il treno parte, guardo l’ora incredulo e sono le 8.15, incredibilmente  parte in anticipo….

Ma dopo pochi km mi accorgo che forse il treno dove sono salito non era quello che dovevo prendere nonostante la destinazione fosse  la stessa .

Nei pressi di Novara arriva il controllore, comunico di aver sbagliato treno, che dovevo prendere quello delle 8.30 , considerando che era la stessa compagnia e lo stesso tipo di treno, mi sono detto che dovevo pagare una differenza .

Ma il controllore mi guarda come fossi un portoghese, segnalando il mio errore grave, che avrei dovuto scendere alla Stazione di Milano Centrale, prendere un regionale o la metropolitana, che mi avesse acompagnato a Stazione Porta Garibaldi per poter riprendere il treno giusto per evitare di pagare la differenza.

Considerando che avevo poco meno di mezz’ora per la coincidenza, con la paura di perdere il regionale o la metro e arrivare in ritardo, decido di restare e di continuare il viaggio sulla stessa vettura.

Ma la doccia gelata arriva in un istante :  144 Euro ho dovuto pagare per poter restare seduto su questo dannato Freccia Rossa. Non solo mi hanno fatto pagare il prezzo intero del biglietto, fregandosene che ne avevo pagate già 49 per l’altro, in più mi vedo notificare un verbale di 50 Euro per mancanza di biglietto.

Un vero e prorprio furto di Trenitalia, che non ha avuto nessun rispetto per un onesto viaggiatore e nemmeno la mano sul cuore per poter rimediare al mio errore.

Pazienza,  l’idiozia si paga e  il viaggio continua,  comunico alla mia amica Daniela Tecca che sarei arrivato un’ora prima del previsto, ma avrei dovuto aspettare comunque il suo arrivo alle 13 per poter andare all’istituto, oppure proseguire da solo con i mezzi pubblici, scelgo di andare da solo, nel frattempo la mia povera amica gli si rompe la lavatrice  e gli si allaga la casa, quindi non riesce a passarmi a prendere  sembra una giornata storta fino alle 13, quando finalmente arrivo davanti all’istituto Matteucci .

All’interno del cortile riconosco i Cherry Five, mi avvicino a loro e vengo accolto da un caloroso abbraccio e pacche sulle spalle, con loro c’è anche Pino Pintabona, mentre gli aiuto a scaricare gli strumenti e il merchandaise racconto  a loro la mia disavventura, cominciano le risate, nel frattempo decidiamo di andare a mangiare qualcosa insieme, mentre io comunico a Pietro Fiscaletti e Daniela Tecca del mio arrivo all’istituto e che ci saremmo dati appuntamento a più tardi. Ma siamo chiusi dentro  e non riusciamo ad uscire, nel frattempo arriva anche Carlo Bordini che mi abbraccia calorosamente e mi presenta alla sua compagna, ed aiuto Carlo a scaricare pedaliere e tamburi.

Dopo circa 40 minuti con Pintabona, Gianluca De Rossi e Tony Tartarini, finalmente ci avviamo vicino ad un centro commerciale per mangiare qualcosa,  dopo esserci serviti e seduti, ho sentito il mio stomaco chiudersi dall’emozione, ero a pranzo con due membri dei Cherry Five e il loro discografico, mi sono sentito parte dello staff e nello stesso tempo sembravamo un gruppo di amici che voleva solo incontrarsi per parlare di musica .

Mentre torniamo all’istituto per il soundcheck, Pino Pintabona riceve una telefonata di Pino Tuccimei lo storico organizzatore dei Festiva Pop anni ’70 di Villa Phamphili e Caracalla, che emozione per me sentire la sua voce, pensare a cosa questo uomo ha fatto per la musica pop-prog Italiana anni’ 70 mi faceva venire i brividi, oggi se ci penso organizzare un concerto in Italia è diventata pura utopia, nel frattempo sentiamo anche la voce di Daniela Ventrone l’artista romana che ha disegnato la copertina de Il Pozzo dei Giganti che ci aspettava davanti alla scuola.

Arrivato all’istituto incontro Pietro Fiscaletti, nel frattempo insieme aiutiamo Pintabona a piazzare il merchandaise, tutto in un armonia dolce e rilassata, mentre  la band inizia  il soundcheck. Arriva Daniela Ventrone, ragazza dolce, carina e sensibile, con la quale comincio a parlare, poi la lascio libera di concludere la sua esposizione.

Finalmente posso ammirare i suoi bellissimi sette  dipinti dal vivo, esposti su alcuni pannelli, vi sono anche alcune bozze originali della copertina dei Cherry Five.

Il primo quadro che ammiro è ” Lo scrigno della vita ” uno dei più belli di quelli esposti, un uomo, una donna e un bimbo intrecciati  simboleggiano l’amore, la famiglia, quei corpi che si proteggono uno con l’altro è davvero suggestivo,  un capolavoro assoluto, sopra di esso “In mio animo” un corpo alato anche questo molto bello .

Mi sposto  sul lato sinistro per poter vedere per la prima volta ” La danza delle fiamme “, tre ragazze raggruppate con le braccia alzate simboleggiano il fuoco, dipinto usato per la copertina del cd dei Trapoban :  Strigma, i colori e l’immensità di questo dipinto sono fantastici . Continuo la mia visita alla galleria d’arte di Daniela e vengo catturato dalla tridimensionalità de ” Il senno di Orlando ” , anche questo fantastico, un uomo esce da un buco inarcandosi come se volesse liberarsi,   la profondità, la suggestione di questo dipinto è incredibile sembra che il personaggio esca dalla tela , meravigliosa sensazione , per proseguire con  ” Il volo degli amanti ” anche questo molto bello per poi cadere nel pozzo dei giganti o meglio tra le braccia di ” Sedotti dalla superbia ” , vederlo dal vivo è qualcosa di meraviglioso: i colori , i corpi intrecciati, un capolavoro straordinario, il dipinto della copertina dei Cherry Five mi ha completamente bloccato per un’ora, l ‘ ho guardato in tutte le angolazioni possibili .

L’arte del dipingere di Daniela Ventrone è fantastica, perchè di quadri cosi non se ne vedono, e sono belli proprio  per questo,  la tecnica dei corpi nudi ed intrecciati, con sfondi scuri o in piena luce, fermandomi per alcuni minuti ad ammirare queste opere, ad un certo punto mi sembrava che questi corpi prendessero vita, che si muovessero all’interno della tela , non ero preso da una sindrome di Stendhal, ma è la capacità di questa bravissima artista di dare ai suoi dipinti questa straordinaria dimensione, ho provato delle emozioni incredibili.

Conclusa la visita mi sono avvicinato a Daniela per fargli i complimenti, ed approfittando della tranquillità, le ho fatto autografare la copertina  del vinile telata, lei era molto timidia e dolce, poi abbiamo fatto quattro chiacchiere insieme e alcune foto, è stato un enorme piacere averla conosciuta, ragazza molto gentile e cordiale.

Sono circa le 16.45, quando la band ha appena concluso il soundcheck, in verità quello che ero riuscito a sentire  non mi piaceva molto, temevo molto per la voce di Tony Tartarini, non si capiva nulla di quello che cantava, nel frattempo arriva Daniela Tecca con Jasmine, foto di rito e cominciamo a conoscersi un pò meglio anche con Pietro Fiscaletti , l’armonia è perfetta, decidiamo di andare a scattare qualche foto con i Cherry Five, in attesa che finiscano l’intervista insieme a Daniela Ventrone , ma mentre stiamo aspettando, sento una voce che mi chiede permesso, mi giro ed incontro Fabio Pignatelli con Michela, un boato in sala, baci ed abbracci infiniti, stupenda ed emozionante la scena quando Bordini e Tartarini incontrano Fabio, che si abbracciano e si fanno i complimenti uno con l’altro, sono scene indimenticabili di un gruppo di uomini che non finiranno mai di essere quei ragazzi che nel 1974 hanno dato vita al più grande gruppo rock progressivo italiano.

L’emozione e la gioia di tutti noi è alle stelle, per non perdere  tempo scattiamo una foto tutti insieme, il primo a volerla è prorpio Pignatelli che invita i Cherry Five ad unirsi per una foto memorabile, a quel punto ho preso tutti i miei amici Pietro, Daniela, Jasmine e Pino Pintabona e li ho messi in gruppo ed io mi sono messo al centro , un ricordo indelebile !

Mentre i miei amici erano in preda all’emozione e agli autografi, Michela Pignatelli mi chiama da parte e da una busta mi  tira fuori tre foto orginali degli anni ’70, dei Goblin, ed io in quel momento mi sono sentito svenire, la prima che mi porge è stupenda, un immagine in bianco e nero dei quattro : Morante,Pignatelli,Simonetti,Marangolo, con la scritta Goblin con il loghino diverso da quello di Roller, e il timbro Cinevox, era la foto promozionale originale che davano ai giornalisti nel 1976.

Sono circa le 17,00 cominciamo a prendere posti, Pietro si siede in fondo alla sala , mentre io mi siedo in prima fila con Daniela  e Jasmine, ad un certo  punto incontriamo anche Rita dalla Chiesa gentilmente ci concede quattro chiachiere, prima del concerto.

Lo show  tarda ad iniziare ed io ho sempre il terrore di perdermi gran parte del concerto, perchè ho il treno alle 21 , i Cherry Five gentili e carini come sempre mi dicono di non preoccuparmi, che riuscirò ad assistere all’intero spettacolo prima di partire .

La sala si è riempita in ogni ordine di posto, di studenti nemmeno l’ombra, esclusa Jasmine la media è di cinquantenni che come me sono tornati tra i banchi.

Sono le 18.00, sul palco sale Pino Pintabona della Black Widow che presenta la band, Carlo Bordini, cita a memoria un passaggio della Divina Commedia per introdurre il primo brano dell’album  Il pozzo dei Giganti  , si parte dall’ Inferno ( XXXI Canto ), ventiquattro minuti di prog puro, la band  è in piena forma , suonata magistralmente ed anche  la voce di Tony sembra sentirsi bene, questa volta è diverso da Genova, conoscendo a memoria il testo e la musica, cerco di percepire i suoni e i momenti top del brano, tutto suona  a meraviglia è come sentirlo sul disco, bellissima esecuzione, il pubblico presente segue attento  tutte le note e le parole,  viene trasportato dalla musica, nella parte più dolce del brano Pino Sallusti ci regala un assolo di basso incredibile molto più lungo rispetto al disco, che fa impazzire il pubblico, sembra non finire mai, concluso con l’assolo di chitarra  Ludovico Piccinini scatenato sul palco.

Il brano si conclude con un tripudio di applausi e la  band rimane sorpresa da tanto entusiasmo e calore, i ragazzi sorridono soddisfatti e questo li carica ancora di più lasciano cadere la tensione dell’inizio show, la band infatti era molto tesa e nervosa, aveva paura del poco pubblico presente e sopratutto di come fosse andata la serata, ed invece il pubblico ha risposto molto bene al richiamo dei giganti.

Tartarini ringrazia il pubblico accorso in sala, mentre introduce la seconda parte dell’album, raccontando il terzo  canto del purgatorio, ed introducendo la seconda storia  diviso in quattro parti : Manfredi, si comincia con  La Forza del Gueriero  brano stupendo eseguito alla perfezione, la band scatenata sul palco con Bordini sopra le righe, che tiene il ritmo della band alternato dai suoni di basso di Sallusti e dalle schitarrate di Piccinini, le tastiere di De Rossi fanno da sfondo alla voce di Tony. Il ritmo si fa più lento come un battito del cuore, Il Tempo del destino, uno dei brani che preferisco dell’album, è qui sono scese le prime lacrime di commozione, cantato insieme a loro a squarciagola, non ho saputo resistere, per un attimo ho chiuso gli occhi, e per alcuni secondi mi sono visto anche io sopra quel palco , troppo bello, cantato benissimo e la batteria di Bordini che ti entrava dentro.

L’assolo di Piccinini è stato qualcosa di straordinario, il timido e riservato Ludovico, si lasciava andare al centro del palco,  mostrando le sue corde  della chitarra al pubblico, sentiva anche lui l’adrenalina e  voleva catturare l’energia della gente. 

Applausi a scena aperta, ma non c’era tempo di fare nulla, venivamo travolti dal sound che non smetteva mai, e con Terra Rossa, il pubblico comincia a scaldarsi  e sente il prog nelle vene, i Cherry Five sono scatenati,  e non li ferma più nessuno, concerto strepitoso, sentire tutto l’album dal vivo è qualcosa di fantastico, l’armonia sul palco e con il pubblico è suggestiva è il momento diventa  solenne con Un Mondo tra noi due, il testo parla del rapporto tra  un padre ad una figlia, fa commuovere tutti , un momento dolce e sensibile che i Cherry Five hanno saputo regalare.

Il pubblico è tutto in piedi, anche questa lunga suite è stata meravigliosa, si torna indietro nel tempo, 40 anni fà usciva il primo disco dei Cherry Five, e la band regala uno dei due brani storici Country grave-yard, i brividi sulla pelle sentirla dal vivo per la seconda volta nella mia vita è pazzesco, ancora qualche piccola incertezza nel testo da parte di Tony ma questi sono brani difficili e ci vuole tempo prima di farli tornare a brillare come in quel 1974, ma rispetto a Genova molto meglio, comunque sempre suggestiva e straordinaria la versione live.

Prende la parola Gianluca De Rossi, che introduce l’ultima parte del nuovo album, il XVI canto del paradiso, non prima di soffermarsi sulla t-shirt che indossa ( con l’immaggine della locandina del film Inferno )  per omaggiare  un grande artista scomparso da pochi giorni :  Keith Emerson, il re del moog, maestro di tutti i tastieristi del Mondo, il pubblico si alza in piedi in onore del tastierista con un minuto di applausi.

 De Rossi ringrazia il pubblico, la Black Widow e mi regala un ringraziamento speciale a me e a Terra di Goblin,  e chiede alla band di cominciare la ballata medioevale, Dentro la cerchia antica, il brano che aspettavo di ascoltare per la prima volta dal vivo, visto che a Genova a Maggio non l’avevano potuta suonare, eseguita magistralmente , l’adrenalina è salita alle stelle grazie alla fantastica suite di tastiere di De Rossi che ha trasportato il pubblico nel più profondo rock progressivo anni ’70, è qui sono scese per la seconda volta le lacrime,  il ritmo della batteria di Bordini ti porta sempre più dentro la cerchia e nessuno riesce a stare fermo sulle sedie , il pubblico accenna di alzarsi per ballare e scatenarsi in una tarantella forsennata. Spettacolo !!!!!

Il tripudio finale costringe i Cherry Five a non lasciare il palco e concedersi per uno straordinario bis, ancora una volta ripercorrendo la storia del primo album con My Little Cloud-Land, suonata per la prima volta in assoluto dal vivo, un emozione incredibile che per la terza volta mi ha fatto commuovere, brano splendido ed eseguito alla perfezione. Sono momenti in cui ti assenti da tutto e da tutti e per te ci sono sono loro sul palco .

Finisce qui il mio secondo concerto dei Cherry Five, uno spettacolo meraviglioso, con una band carica e con tanta voglia di suonare, a fine concerto mi sono avvicinato  per poterli  abbracciare uno ad uno,  con le lacrime ancora negli occhi, per ringraziarli delle emozioni che mi hanno regalato.

Sono le 19.30, il tempo è tiranno ma non riesco a staccarmi da loro e da Fabio Pignatelli, con il quale ci soffermiamo ancora un pò a parlare dello show e dei progetti futuri, saluto Pino Pintabona, Daniela Ventrone, con un forte abbraccio , i Cherry Five , Fabio Pignatelli e Michela Pignatelli, per poi concedermi al viaggio di ritorno, salgo sulla macchina di Daniela Tecca in compagnia di Jasmine e Pietro, e ad un certo punto sento qualcosa muoversi dietro, è Jack il cagnolino di Daniela e Jasmine che è stato svegliato dai nostri commenti vivaci e dalle risate, il dolce cagnolino capisce che c’è aria di festa in questa piccola utilitaria, si respira gioia ed emozione.

Sono le 20.30 saluto le mie accompagnatrici e Pietro e raggiungo il binario che mi riporterà a Torino, consapevole di aver passato una giornata splendida insieme ad un gruppo di amici ed artisti straordinari.

 

 

 

 

 

 

 

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