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Genova 17/05/2015 ( FIM )

Sono passati ben quattro anni da quel bellissimo e indimenticabile concerto di Roma al Crossroads, e la voglia di poterli abbracciare e soprattutto ascoltarli dal vivo era tanta.
Ma questa volta sarà diverso perché finalmente potremmo ascoltare anche brani nuovi che da qui a pochi mesi saranno incisi su vinili e cd.
La cosa sensazionale e che li ascolteremo per la prima volta dal vivo, senza sapere cosa ci aspetta, escluso solo un brano che è stato messo in rete qualche giorno fa .
Saranno proprio i Goblin Rebirth a concludere i tre giorni di kermesse musicale  a Genova 17/05/2015  ( FIM ) Fiera Internazionale della musica
Finito il concerto dei Cherry Five abbiamo atteso i Goblin Rebirth che dovevano raggiungerci intorno alle 18.30 , incontriamo Pietro Fiscaletti che ha causa di ritardi di autobus, non è riuscito ad arrivare in tempo per i Cherry Five, nell’attesa ne approfitto per farmi una passeggiata, mentre cominciamo a riunirci in un bel gruppo per poter cenare insieme prima del concerto.
Ma proprio mentre stavamo per accomodarci arrivano i Goblin Rebirth: Fabio Pignatelli, Agostino Marangolo, Aidan Zammit, Giacomo Anselmi, Danilo Cherni  ma non facciamo in tempo a fermali hanno molta fretta perché devono essere intervistati, con la scusa io e Pietro raggiungiamo la band per assistere all’ intervista.
Dopo una bella foto insieme , cominciamo a chiacchierare con loro, dei nuovi progetti discografici,nel frattempo ne approfittiamo per prenderci un caffè, insieme a Pignatelli e Anselmi
Marangolo è molto nervoso a causa del soundcheck fatto in mattinata che non lo ha convinto.
Decidiamo di lasciare in pace la band, per farla concentrare al meglio e ne approfittiamo per cenare.
Manca poco più di un’ora al concerto e Fabio Pignatelli ci raggiunge tra un autografo e qualche foto, ci racconta come è nato l’album dei Goblin Rebirth e qualche curiosità del nuovo album dei Goblin: Four of a Kind, dopo circa 45 minuti Fabio ci lascia seguendo il resto della band verso i camerini, per la prepararsi allo show.
Come è accaduto al Crossroads , anche qui la band che precede sul palco i Rebirth (  Ut New Trolls ), conclude il suo concerto ben oltre l’ora prestabilita sforando di 20 minuti, Marangolo nel backstage sembra un leone in gabbia, non vede l’ora di salire sul palco.
Sono le 23.15 , i Goblin Rebirth salgono sul palco salutati da un boato del pubblico, dopo un piccolo soundcheck la band comincia lo show!
Si sente il rumore di un treno in corsa è il preludio a Killer on the Train, brano tratto dalla colonna sonora di Non ho Sonno, che fa sobbalzare il pubblico delle prime file quando Marangolo attacca con la gran cassa, è talmente forte che il arriva fino al cuore ,  brano bellissimo che rende ancora di più suonato dal vivo.
La band è carica a mille ed anche Agostino Marangolo sembra avere smaltito la rabbia, comincia a sorridere, e a  rilassarsi, mentre partono le dolci note di Buio Omega, straordinario pezzo, che amo alla follia soprattutto in questa versione live con l’assolo di Giacomo Anselmi, che regala al pubblico un effetto Pinkfloydiano da brividi.
Il pubblico apprezza il sound dei Goblin Rebirth, e viene completamente rapito da Dr. Frankestein con un Marangolo scatenato alla batteria, nella parte centrale e tutta la band a seguirlo con grande carica di entusiasmo, suonata magistralmente, che  viene accolta da un boato assordante e una marea di applausi.
Il timbro delle campane annunciano il brano La Chiesa, molto suggestiva dal vivo soprattutto nella parte più ritmata del brano dove Marangolo segna il tempo, e le tastiere di Zammmit e Cherni regalano al pubblico quelle atmosfere celestiali seguite dai colpi di basso di Pignatelli .
Ed è proprio il basso di Pignatelli il protagonista principale de L’alba dei Morti Viventi che scandisce i passi degli zombie, sostenuti dalle tastiere di Zammit e dal ritmo tribale di Marangolo. Eccezionale esecuzione, con quel riff blues creato da Anselmi , fantastico!
Mi accorgo che vicino a me ci sono molte persone che sono sorprese dalla scaletta, alcuni dei brani fino a quel momento suonati, sono cose nuove per loro, ed è proprio questo il bello dei Goblin Rebirth, che durante il loro concerto ripercorrono tutta o quasi la discografia dei Goblin, in particolare  quelle colonne sonore che solo i fan attenti o innamorati di questa band conoscono, non è un caso se la band introduce Connexion, tratto dalla soundtracks di Contamination, esecuzione perfetta, il pubblico apprezza la sintonia perfetta della band.
Marangolo scende dalla batteria per scusarsi per il ritardo dell’inizio del concerto, e spiega come la band si è unita, un gruppo di amici che voleva dare un altro volto ai Goblin, non sono  solo quelli di Profondo rosso e Suspiria, ma fare conoscere ed ascoltare al pubblico quelle colonne sonore meno conosciute ( cosiddette in modo dispregiativo di serie b ), che per quanto riguarda Marangolo e Pignatelli non lo sono per niente, anzi molti di queste colonne sonore sono molto più corpose ed elaborate , rispetto ai classici hit che conoscono tutti .
Ma questa sera si guarda anche al futuro e Marangolo annuncia l’esecuzione di  quattro nuovi  brani dell’album di esordio dei Goblin Rebirth che uscirà a fine Giugno.
In quel momentomi  stacco dal mondo intero e mi concentro per ascoltare i nuovi brani, finalmente qualcosa di nuovo, tutti i vecchi fan come me, Fabio, Denis e Pietro, non vedevano l’ora di sentirli e la cosa bella e che questo privilegio è condiviso insieme, avevamo la possibilità di ascoltare parte del nuovo album in anteprima assoluta . Non potete immaginare la nostra gioia ed emozione.
Un poker di brani favoloso dove la band si esprime alla grande, regalando al pubblico momenti solenni con una musica dolce quasi new-age, con Forest, per poi sfociare nella bellissima Book of Skulls, dove Marangolo e Pignatelli tengono il ritmo, mantenendo il classico Goblin-Touch di sempre , circondato da suggestivi suoni di tastiere , per poi passare a Mysterium , anche questo molto ritmato e suggestivo per concludere con Evil in the Machine brano cantato da Zammit sullo stile dei Rockets o Kraftwerk ,che ti travolgono in un mare di note, il primo ascolto dei nuovi brani non è sempre facile, diventa difficile anche giudicarli singolarmente , soprattutto durante un live, dove vengono suonati diversamente rispetto in studio.
Una cosa è certa il nuovo album dei Goblin Rebirth è un album stupendo e noi tutti non vediamo l’ora di poterlo ascoltare, il pubblico ha apprezzato molto i nuovi brani e in un silenzio tombale ha ascoltato attentamente ogni singola nota, per poi sfociare in un sonoro applauso a tutta la band, che ringraziava soddisfatta.
Nemmeno il tempo per riprendersi dall’emozione del momento che partono le note di Zombi, bellissima dal vivo come sempre che tiene alto il ritmo e incita il pubblico a ballare e sostenere il tempo .
Il carillon preannuncia Suspiria, splendida in questa versione dal vivo, peccato soltanto che non sia stata suonata con il buzuki come a Roma nel 2011 , ma Anselmi ha saputo tirare fuori dalle sue corde un suono diverso e ancora più suggestivo. Splendida.
Ci si avvia verso la fine del concerto dove un introduzione molto laboriosa , fatta di tastiere e batteria introducono la sempre amata Profondo rosso, che viene allungata di qualche minuto rispetto all’originale, a differenza di Roma l’introduzione viene messa in testa al brano anziché in coda.
Il pubblico è letteralmente impazzito, e chiama a gran voce i Goblin Rebirth , che non fanno nemmeno in tempo a scendere dal palco .
Il bis che la band regala è Goblin, dieci minuti di pura armonia sonora, il brano più bello secondo il mio punto di vista di tutta la discografia gobliniana, che chiude con il consueto assolo di Agostino Marangolo che scatena tutta la sua forza , facendo impazzire letteralmente tutti noi con continui cambi di ritmo fino all’esplosione finale. Superlativo !
Il concerto dei Goblin Rebirth finisce purtroppo qui, è stato un concerto memorabile, spettacolare, la band ha suonato alla grandissima e nei loro volti si è visto che erano felici , soprattutto per il grande calore del pubblico che li ha accompagnati per tutta la sera.
Io , Fabio, Denis e Pietro ci abbracciamo forte , consapevoli di avere assistito ad uno spettacolo straordinario e che è stato bellissimo condividerlo tutti insieme sotto il palco !

E’ stata una Domenica davvero stupenda, che ricorderò per tutta la vita, ho potuto conoscere per la prima volta i Cherry Five, persone dolcisisme e disponibilissime, ma sopratutto molto rispettose nei miei confronti, sono stato riempito di complimenti e pacche sulle spalle, per tutto quello che ho fatto per loro .

In fondo la mia passione mi porta ben oltre e in questi ultimi tempi vengo riconosciuto molto di più e mi fà un enorme piacere essere invitato a queste manifestazioni. essere citato e ringraziato dal palco durante il concerto, sono tutte cose che mi fanno bene, perchè vuole dire che la mia passione che ho per la loro musica viene premiata .

Anche con i Goblin Rebirth è successo la stessa identica cosa , ci conosciamo da anni e quando ci rivediamo è sempre una festa, la band mi dice sempre che faccio cose incredibili che nessun fan riesce a fare, ma io dico invece che di gente pazza come ce ne tanta, magari non tutti possono seguire la band ovunque, ma il loro sostegno è sempre al massimo.

Persone come Denis e il suo amico che arrivavano da Mosca , Pietro da San Benedetto del Tronto, e tanti altri fan con cui mi sono incontrato ehp potuto condividere  questa giornata meravigliosa.

Ringrazio Pino Pintabona e lo staff della Black Widow, lo staff della Btf , Mat2020 e l’organizzazione del Fim, per avermi regalato una giornata meravigliosa, supportato e accettato le mie richieste, sulle riprese, sullo striscione appeso sul palco .

GRAZIE !