L’albero del Veleno , gli ho scoperti da pochissimo tempo, grazie una segnalazione di Athon Enrile, di MusicArteam ( Mat2020) , bravissimi musicisti che non si ispirano alle musiche dei Goblin, ma alle colonne sonore horror degli anni ’70 & ’80, principalmente a quelle dei film di Lucio Fulci, composte da Fabio Frizzi . Ho contattato Claudio Miniati batterista del gruppo per farmi raccontare la loro storia e i loro progetti futuri, gentilmente Claudio mi ha inviato il loro ultimo cd Le Radici Del Male, molto bello che viaggia tra il prog e metal, ci sono brani molto belli e surreali da tema horror, che si interrompe di colpo regalandoci un sound più rock.
Brani come: Dove danzano le streghe, Un altro giorno di terore ( di cui è stato girato anche un video clip ), e Due anime nella notte sono molto suggestivi ed horror , completano il cd altri tre brani : … E resta il respiro, Presenze del passato, ed infine il medley Al dì là del sogno .. L’ incubo riaffiora , dedicato alle colonne sonore horror del regista Luigi Fulci composte da Fabio Frizzi .
L’Albero Del Veleno, pianta le sue radici nel 2010, grazie ad idee sparse di pianoforte scritte da Nadin Petricelli (tastiere e synth), talmente malinconiche e suggestive da invogliare Claudio Miniati (batteria), a creare un progetto con l’intento di ricreare musica unicamente strumentale seguendo lo stile delle colonne sonore dei film horror degli anni ’60/’70/’80.
Entro breve il gruppo si stabilizza, con l’ingresso di Lorenzo Picchi (chitarra), Dario Agostini (basso) e Marco Brenzini (flauto traverso).’ Grazie alla sinergia delle varie influenze musicali ed alla passione del cinema horror europeo che i primi pezzi vedono la luce, portati avanti assieme ad un medley delle colonne sonore di alcuni dei film più rappresentativi di Lucio Fulci (“Sette Note In Nero”, “Zombi 2”, “Paura Nella Città Dei Morti Viventi” e “…E Tu Vivrai nel Terrore! L’Aldilà”). Per giungere però al risultato prefissato manca ancora qualcosa: nel novembre del 2011 entra così a far parte della band Francesco Catoni (viola). Nello stesso periodo Michele Andreuccetti prende il posto di Dario Agostini al basso.
Con questa formazione che il gruppo entra in studio per registrare il primo album, “Le Radici Del Male”, composto da cinque tracce originali più il suddetto medley.
Ogni brano scritto è affiancato da una sceneggiatura originale per la realizzazione di cortometraggi, abbinando in questo modo musica a supporto visivo, sempre presente nelle performance dal vivo. Non ci siamo ispirati a nessuna band in particolare, né abbiamo mai deciso a tavolino di suonare musica prog; volevamo ricreare certe atmosfere e questo è il risultato.
Ora stiamo lavorando su nuovo materiale, che è la continuazione del precedente album, ma con più aperture a novità. Non mancheranno parti molto suggestive ed atmosferiche, vogliamo ancor più dare la sensazione di inquietudine alla nostra musica.
Abbiamo fatto pochi concerti per ora, il nostro progetto richiede palchi non troppo risicati in quanto siamo sei elementi e il locale deve avere la possibilità di fare le proiezioni durante il concerto, cosa fondamentale per noi. Un nostro show è come andare al cinema, ma la colonna sonora è realmente suonata.