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GOBLIN REBIRTH – Lugagnano di Sona ( Vr ) 20/12/2O15 Club Il Giardino

Non si poteva che concludere nei migliore dei modi questo benedetto 2015, con un ennesima performance straodinaria dei Goblin Rebirth, che ha registrato il tutto esaurito al “Club Giardino”  di Lugagnano di Sona, un piccolo paese nelle campagne veronesi.

Arrivato puntuale alle 13 alla stazione Porta Nuova di Verona, incontro il mio amico fedele Pietro Fiscaletti, non perdiamo tempo e raggiungiamo Lugagnano in pochissimi minuti, passando di fronte all’hotel dove un’altra nostra amica da li a poco si riunirà a noi Yoshiko Progrena K .

Dopo un veloce pranzo nell’unico ristorante aperto del paese, decidiamo di fare una passeggiata, ma ci accorgiamo di essere solo noi a girovagare nelle stradine, nessuna anima viva, e’ Domenica ed ogni piccolo o grande negozio è chiuso, tutti sembrano scomparsi ad eccezione di qualche spudarata  figura in sella su  di una bicicletta, li per lì pensiamo di essere capitati nella città dei morti viventi, ma in realtà analizziamo sin da subito che è l’ultimo week-end prima di Natale e che tutto il paese si è trasferito nella grande città di Verona, per acquistare gli ultimi doni natalizi.

Sono circa le 15.30, quando andiamo a prendere Yoshiko in albergo che dista a pochi passi dal locale, con lei c’è subito un feeling perfetto, è bello ritrovarsi dopo solo qualche mese dal Fim di Genova,  nonostante io e Pietro non sappiamo parlare l’inglese, ma lei fortunatamente capisce l’italiano, e ci dice che non riesce  a parlarlo corettamente, per noi invece lo parlava meglio di chissà chi altro. Chiamo Fabio Pignatelli per sapere l’ora esatta in cui sarebbero arrivati, mi dice che sono ancora  a 50 km da Verona e che non sarebbero arrivati al Club Giardino prima delle 17 .

Il sole calava e l’aria si faceva sempre più fredda, tant’è che decidiamo di chiudersi nella mia auto, per continuare le nostre chiacchiere e risate, ma  sopratutto per  parlare di  musica prog,  di usi e costumi tra Italia & Giappone.

Ad un certo punto si avvicina un auto da dove scendono Danilo Cherni & Fabio Pignatelli, non perdiamo tempo ed andiamo loro incontro è la prima emozione che io, Pietro e Yoshiko proviamo,  i due musicisti sono felici di vederci e ci riempiono di baci, abbracci e sorrisi, dopo qualche foto cominciamo a parlare, Fabio Pignatelli mi chiede informazioni più precise sulla location che ho trovato a Torino per un eventuale concerto in primavera, mentre nel frattempo arrivano anche Agostino Marangolo, che dal finestrino urla il mio cognome talmente forte che sveglia il vicinato, a seguire Giacomo Anselmi e Aidan Zammit.

Io , Pietro & Yoshiko viviamo la seconda emozione quando aiutiamo i musicisti a scaricare gli strumenti dalle auto per poterli portare all’interno del Club Giardino, un locale che non è altro che una villa che ha usufruito del suo garage  per adibirlo a concerti e una doppia tavernetta, che  fà da sale da pranzo e cena.

Durante il trasporto degli strumenti Aidan Zammit, mi dice che sono in prova e che se sono bravo mi porteranno con loro in tour come crew, io gli rispondo che sarei disposto ad accetare anche gratuitamente.

Mentre la band posiziona i suoi strumenti per poi cominciare il soundcheck, i nostri posti sono stati assegnati, vedo i nomi dei miei amici  Marco Bertuzzi, Fabio Capuzzo,Giampietro Callegaro, tutti un pò sparsi chi in prima fila chi in terza o quarta, insomma da qualsiasi parte ti siedi li vedi benissimo e sembra di poter suonare con loro sul palco.

Sono circa le 18, quando la band cominciail soundcheck , tra una pausa e l’altra i ragazzi vengono da noi  per scambiare qualche chiacchiera, quello che ci stupisce e che noi siamo timidi e paurosi di disturbare, mentre loro sono sempre più calorosi ed accoglienti e che la nostra presenza non gli fà altro che onore e piacere e sono increduli a sentire da che parte dell’ Italia veniamo   o come Yoshiko che arriva da Kavasaky, perchè si rendono conto di quanto noi fan amiamo la loro musica e che i km di distanza non fanno una piega.

Il proprietraro del Club , si avvicina per chiederci chi siamo, ma ho come il presentimento di avere già visto questa persona, più tardi scopro che il proprietario del club è Vittorio Zerpelloni centrocampista degli anni ’80 che giocò nel Bologna, Padova , Empoli .

Vittorio ci chiede se vogliamo mangiare nel locale oppure fuori, senza ombra di dubbio decidiamo tutti e tre di mangiare li a fianco dei Goblin Rebirth, ecco la seconda emozione , come avevo sperato e sognato prorio qualche giorno fà di poter cenare insieme a loro, e festeggiare il Natale ..

Il Soundcheck ( VIDEO ), dura circa un’oretta : dopo un asssolo di battreria di Marangolo, vengono eseguite in parte: Buio Omega, Le Cascate Di Viridiana, Evil in the machine.

Finito il soundcheck arrivano,  Marco Bertuzzi e il suo amico Davide, Max Velvet, Fabio Capuzzo in compagnia di due colleghe di lavoro simpaticissime Diana & Tania,  e  Giampietro Callegaro, ci riuniamo tutti quanti sul palco,per una splendida foto con lo striscione di Terra Di Gobli. Sono le 19.30, e ci sediamo a tavola, Io Pietro decidiamo per cavalleria di lasciare il posto a Yoshiko al tavolo dei Goblin Rebirth, anche per parlare di progetti live in Giappone.

Siamo seduti soltanto nella sala vicina con altri ragazzi e tra un piatto di tortellini in brodo e un tipico piatto veronese la Paearà , parte il consueto  brindisi a tutti gli amici e ai Goblin Rebirth,  in quel momento ho sentito un groppo in gola, sapere di essere li a cena con i miei compagni di viaggio e vicino alla band, mi fà sentire bene , ognuno di noi racconta come è nata questa passione e il primo approccio con la musica dei  folletti, ci guardiamo ed alla fine concludiamo con la stessa frase : < credevo di essere l’unico pazzo ad ascoltare questa musica..>, ed invece a distanza di 20 anni  scopriamo di non essere mai stati soli.

Sono circa le 21.20, quando arriva l’ultimo mio amico che aspettavo Pietro Silvestri, finalmente ci incontriamo dopo ennesimi rinvii tra un conerto e l’altro, un caffè per poi sedersi e godersi lo spettacolo, uno dei più emozionati è senz’altro Giampietro Callegaro che vede i Goblin Rebirth per la prima volta.

Si parte con Killer on the train, eseguita come sempre alla perfezione, per poi proseguire con la suggestiva Buio Omega con l’ennesimo assolo di Anselmi a farmi venire i brividi, ogni volta che lo sento in questa versione live cambia sempre o meglio sento sempre qualcosa in più rispetto all’esibizione precedente. Il pubblico applaude convinto e la band si scatena  con Dr. Frankestein, dove Marangolo e Pignatelli si incrociano splendidamente a suon di note, e le tastiere di Aidan Zammit e Danilo Cherni sprizzano suoni incredibili, seguita dal riff incessante e perfetto di Anselmi.

E arriva la prima commozione con Forest, che non mi aveva entusiasmato al Fim di Genova, ma dopo averla ascoltata sul vinile mi ero ricreduto, forse non avevo captato la poesia e il sound di questo brano, ed era uno dei pezzi che attendevo di risentire con molta calma e con gli occhi chiusi fino all’assolo di Anselmi che mi ha fatto scoppiare in lacrime.

Connexion, dal vivo non mi entusiasama come nel vinile, ma pur sempre un brano fantastico, per poi passare al secondo brano dell’album omonimo Book Of Skulls, splendida , suonata alla grande, Cherni, Zammit e  tutta la band è in preda alla follia e il pubblico segue il ritmo con grande entusiasmo.

La Chiesa, dal vivo rende di più rispetto a quella in studio, sopratutto nella parte centrale dove Marangolo segna il tempo…. Tempo che si ferma, il pubblico rimane in silenzio assoluto per poi scoppiare in un boato assordante, Le Cascate di Viridiana, brano tratto dall’album Il Fantastico Viaggio del Bagarozzo Mark, la considero una delle perle musicali della discografia dei Goblin, finalmente l’ho potuta ascoltatre e godere dopo ben quattro anni al Fim di Genova  non l’avevano suonata, per mancanza di tempo.

Un capolavoro assoluto, suonata magistralmente, sembrava di mettere su lp e ascoltarla direttamente dal vinile, mi ha commosso ancora una volta e per onorare questo splendido brano mi sono alzato in piedi per applaudire tutta la band che ha regalato un momento di estrema bellezza sonora.

La band si ferma per circa un quarto d’ora tempo di bere una birra e poter scambiare i primi commenti ed opinioni con i vicini di posto oppure con gli amici di sempre, nel frattempo vado a vedere il merchandaise e vengo sommerso da richieste dei fan per la maglietta che indosso, tutti mi chiedono dove l’abbia comprata, in effetti non capisco il perchè visto che c’era il merchandaise ufficiale, una volta avvicinatomi mi accorgo che le t-shirt erano state cambiata ed erano diventate due una con il simbolo di omega e l’altra con l’immagine stilizzata del bimbo diavolo entrambe le magliette erano di colore nero.

Incontro Danilo Cherni e chiedo come mai non siano in vendita le magliette quelle distribuite durante il pre-ordine del disco,  che i fan stavano impazzendo per cercarla, Danilo mi risponde che per loro era troppo esagerata quella t-shirt ed hanno voluto cambiarla, secondo un loro gusto, con tuttà sincerità gli ho detto che avevano fatto male, perchè era una delle t-shirt più belle che siano state fatte dai Goblin dopo quella del logo degli anni ‘ 70.

La band risale sul palco e per la gioia di molti fan ecco Back in 74, secondo brano del nuovo album, il riff di Marangolo è entusiasmante per la prima volta suonata dal vivo, un brano meraviglioso che ti sa trasportare, l’impatto del nuovo album è perfetto . Stupenda !

Il basso lento di Pignatelli annuncia L’alba dei Morti Viventi, dove qui si registra una piccola stecca da parte di  Danilo Cherni , che si perde nella parte centrale del brano , ma che con al seconda strofa e cambiando tastiera, recupera alla grande applaudito sonoramente dal pubblico, che ha capito il momento di difficoltà, ed ha incoraggiato il tastierista, la band nonostante questo incidente non si è fermata ha continuato come se nulla fosse successo, i loro sguardi si incrociavano ed è stato bello vederli ridere e sorridere. Capita anche questo in un concerto ed è prorpio questo che me li fà godere ancora di più .

L’assolo di Pignatelli è il preludio a Mad Puppet che si unisce alla splendida Death Dies, mamma mia che spettacolo, che sound  eccezionale,  in quel momento due ragazzi giovani dietro di me li sento commentare,  sono increduli nel sentire questa band, come suona, evidentemente era la prima volta che li sentivano suonare e sono rimasti esterefatti.

Il riff di Anselmi attacca con Mysterium, che cattura il pubblico del Club Giardino, che non smette di seguire il battito del cuore di Marangolo, suonato con la batteria, per poi sfociare nell’assolo di Anselmi, anche questo eseguito  benissimo .

Marangolo parte con un colpo di gran cassa che fa saltare il pubblico dalle sedie , il ritmo è incalzante, Zombi, suonata alla paerfezione ha fatto davvero venire i brividi, questa molot di più delle altre volte che lo ascoltato dal vivio, la band è in gran forma, si vede e si sente, che hanno voglia di suonare e di spaccare il mondo .

Ma non basta ! Con Evil in the machine, esplode un boato incredibile, il brano rapisce il pubblico che non riesce a stare più fermo, ma per rispetto delle persone rimaste in piedi rimane seduto,  il ritmo incalzante nella parte centrale del brano,  con un Agostino Marangolo scatenato, senti la batteria che ti entra dentro, e vederlo suonare ad un passo è davvero entusiasmante. Fantastici !

Il pubblica osanna i  Goblin Rebirth con un tripudio di urla e di applausi, siamo giunti quasi alla fine del concerto, il carillion di Suspiria regala un altro momento classico della serata per poi sfociare sulle note di Profondo rosso, con la bellissima introduzione di tastiere di Cherni e Zammit.

Il pubblico è in delirio, la band lascia il palco entusiasta e vengono richiamati sul palco, io e Giampietro in un momento di silenzio chiediamo a gran voce Roller, la band ci ha sentiti, ma il rumore dei bicchieri che simboleggiano la pioggia, ci fanno capire che l’ultimo brano è Goblin.

Il mio preferito in assoluto dell’album Roller, suonato da dio da tutta la band, questa volta ho voluto godermelo fino in fondo ammirando tutti i movimenti delle dita dei musicisti sugli strumenti, e quando è arrivato l’assolo di Marangolo, per ben due volte Agostino ha dovuto ricominciare a causa di un rumore di fondo, poi una volta risolto il problema non si è più fermato l’assolo è  durato la bellezza di due minuti, sul club Giardino è scesa l’armonia perfetta tra la band e il pubblico, un silenzio tombale e tutti gli occhi puntati verso la batteria, non sapevi più dove guardare Agostino sebrava che avesse 4 mani, continuava a cambiare il sound eil pubblico è  rimasto impietrito.

Il CONCERTO ( VIDEO ) dei Goblin Rebirth, finisce qui, uno show stupendo, una band straordinaria che ci ha fatto ancora una volta emozionare e godere, sicuramente la migliore formazione Goblin di questi ultimi anni, perchè hanno un sound particolare e sono mostruosi, l’armonia che c’è sul palco è fantastica e sopratuttto perchè propongono un repertorio molto più ampio rispetto alle altre, brani che non senti quasi mai e che per chi come noi amano  qualsiasi periodo Goblin è perfetto.

Rispetto a Genova la band ha suonato quattro brani in più Mad Puppet, Death Dies, Back In 74 e Le Cascate di Viridiana, ed era anche molto più rilassata sul palco. Concerto memorabile.

La band tornerà sul palco al Teatro Govi di Genova il 6 Febbraio 2016, Giacomo Anselmi mi ha riferito che stanno preparando la versione live di Requiem For X, vedremo quali altri sorprese ci aspetteranno..

A fine concerto ho raggiunto la band nei camerini per l’ultimo saluto, gli autografi sul vinile, mi hanno riempito di ringraziamenti e pacche sulle spalle dicendomi che quello che faccio io per loro, non lo fa nessuno e che sono gratificati per questo. In quel momento non ho resistito e gli ho abbracciati immensamente, sentirmi dire queste cose mi ha fatto commuovere. Nella mia vita non ho mai avuto tanti elogi, ma sentirti dire dalla tua band preferita che sei importante, che sei una persona speciale, per me è una soddisfazione incredibile.

Ma la cosa ancora più bella e che questi momenti li  ho condivisi  insieme con gli altri facendo in modo che anchei miei amici abbiano provato questa emozione per la prima volta.

Sono rientrato a casa alle 4.30 del mattino facendo quasi 90 km con una nebbia fittissima tra Cremona e Piacenza, ma nulla ferma la musica, la passione, la voglia di stare insieme…

La mattina seguente ricevo un sms sul cellulare  dalla band, volevano sapere se il mio rientro in auto a Torino era andato bene. L’ennesima dimostrazione di affetto e stima….

 

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