I Claudio Simonetti’s Goblin dopo lo strepitoso successo ottenuto negli Stati Uniti & Canada nel 2018 con una serie di circa 40 date, tornano con il nuovo tour nel 2019, che parte da Ranica un piccolo paese nella provincia di Bergamo.
Inizialmente non avevo deciso di andare a questa data prenotandomi per quella di Padova del 3 Febbraio dove la band si unirà sul palco insieme a quella di Carl Palmer, ma ho pensato che a Ranica poteva essere un ulteriore occasione per organizzare qualcosa di speciale come era successo precedentemente a Milano al Magnolia a Luglio del 2018 . Chiamo Claudio, l’agenzia, la Rustblade e il locale per proporgli l’idea di presentare al pubblico insieme ai Claudio Simonetti’s Goblin il nuovo disco uscito in questi ultimi mesi ” Music For a Witch “, pubblicato appositamente per il tour americano .
La mia idea viene accolta con molto entusiasmo ed in pochi giorni riesco ad organizzare il tutto con annesso anche il banchetto di Terra di Goblin, come sempre cerco di coinvolgere molti fan ed amici a partecipare all’evento ed è stata straordinaria la loro partecipazione e presenza, rivedo amici con cui avevo condiviso concerti precedenti come Pietro, Luca, Simone , Paola , Alessandra con il marito Paolo e per la prima volta alcuni membri dei Sons of Goblin : Jack, Fabio e Manuel che con loro condivido il viaggio fino a Ranica.
Il nostro arrivo al locale era previsto per le ore 18, ma il traffico intenso sulla tangenziale di Milano ha rallentato il nostro viaggio, arriviamo all’autogrill dove ci aspetta Luca Marotta , da lì proseguiamo verso la nostra meta, mentre Pietro Fiscaletti ci avverte che lui è già all’interno del locale, e scherzosamente mi dice che Titta Tani mi ha detto di rimanere ad ascoltare il concerto dalla finestra del locale …
Sono alle 19, Stefania la ragazza con cui ho parlato per allestire il banchetto è molto dolce e gentile e mi dice di attendere qualche minuto prima di piazzare il materiale, ci sono due tavoli uno a fianco all’altro proprio di fronte al palco in fondo alla sala, decido che quello è il posto ideale per mettere il banchetto e sarebbe bellissimo poterlo unire insieme al merchandise dei Claudio Simonetti’s Goblin, con i Sons of Goblin e Pietro incontriamo Bruno Previtali e Titta Tani che non perdono l’occasione di potersi sfamare con un piccolo vassoio di Bugie ( Chiacchere ) dolci tradizionali di Carnevale che mia moglie Daniela mi aveva preparato da portare ai miei amici ed alla band.
E sono proprio i Sons Of Goblin questa volta a raccontarci del concerto e di come hanno vissuto le loro emozioni, un doveroso ringraziamento va a Luca Marotta che per l’occasione si è trasformato in un validissimo video operatore registrando gran parte del concerto e la conferenza precedente allo show..
Appena saputo del concerto dei Claudio Simonetti’s Goblin, al Druso di Bergamo, non ci siamo lasciati sfuggire l’occasione di partecipare e grazie all’amico Roberto Attanasio, abbiamo avuto modo di conoscerli ed interagire con loro, prima e dopo l’esibizione.
Noi siamo una tribute band ” Daemonia ” , ed è stato un onore incommensurabile, soprattutto per l’accoglienza immediata che abbiamo avuto da Claudio Simonetti, Bruno Previtali, Titta Tani e Cecilia Nappo: nonostante la loro notorietà, delle persone splendide, umili e disponibili, abbiamo potuto confrontarci tra musicisti ed è stato bellissimo poter chiacchierare a lungo con Bruno Previtali e Titta Tani, mentre aspettavamo l’arrivo di Claudio Simonetti .
Arriva il maestro che accoglie con un grande abbraccio Roberto e si presenta a noi gentile e super disponibile, inizia cosi uno show divertente fra risate e battute e ne approfittiamo per chiedere a Claudio alcune cose, mentre la band si prepara per un secondo soundcheck, mentre Roberto e Luca possono finalmente allestire lo stand di Terra Di Goblin.
La band terminato il soundcheck abbandona la sala per recarsi al piano superiore per cenare, mentre Claudio in fretta e furia allestisce il suo merchandise aiutato da Emiliano, mentre noi con Roberto, Pietro e Luca ordiniamo una buona pizza e ci accomodiamo nei tavolini a fianco al banchetto.
Il gestore del locale comunica a Roberto che la presentazione del disco verrà posticipata alle 21.45, in modo da poter dare lo spazio alle persone di entrare, visto l’afflusso ancora basso delle persone, nel frattempo raggiungono il punto ritrovo gli altri amici Simone, Paola e sua figlia, Alessandra con suo marito Paolo, ci siamo tutti !!!!
Finalmente inizia la conferenza sono da poco le 22 e i Claudio Simonetti’s Goblin raggiungono Roby nello spazio ” Terra di Goblin “, la conferenza dura circa 30 minuti , molta bella ed interessante, durante l’esibizione del gruppo di spalla ne approfittiamo per posizionarci meglio sotto il palco per poter vedere meglio lo show dei Simonetti’s Goblin , mentre il resto della compagnia aiuta Roby al banchetto .
L’adrenalina sale e l’emozione si fà sempre più grande quando alle 23 circa i Claudi Simonetti’s Goblin salgono sul palco.
Si parte subito con l’atmosfera tenebrosa dal sapore in stile Cradle of Filth di “Mater Lacrimarum”: fin dalle prime note, abbiamo potuto notare la professionalità di tutti ed, in particolare, l’eccellente suono della batteria che per un brano di questa portata, aveva l’adeguata intensità “metal” che merita.
Il secondo brano in scaletta, è “Demon”, un pezzo che adoriamo e dove le tastiere di Simonetti, hanno fatto da padrone, regalandoci un esecuzione con un tono molto aggressivo, grazie alle vibrazioni dei synth miste dell’organo e alla chitarra di Previtali. Il tutto supportato da un buon sostegno ritmico di basso e batteria.
Si passa da “E suono rock”, per arrivare a “Roller ”, dove da bassista, ho potuto apprezzare le qualità tecniche di Cecilia Nappo. Ho sempre pensato che il basso, nei brani di Simonetti, sia fondamentale e per niente banale e colgo quest’occasione per riconfermare i miei elogi a Cecilia, per la sua esecuzione.
Si torna alle atmosfere cupe e ossessive con “L’alba dei morti viventi ”, dove gli armonici di chitarra preparano il pubblico all’ascolto di “Zombi ”. Un bel brano prog, dove ognuno con il proprio strumento, ha dato il meglio tecnicamente.
Il concerto prosegue con “Zaratozom ” e “Aquaman ”. Anche in questo caso, i suoni più attuali di chitarra e batteria hanno reso più irruente il motivo originale.
A questo punto, il pubblico è stato rapito dalla melodia trasognante delle tastiere di “ Non ho sonno ” dove l’insistenza della chitarra e l’incedere del basso hanno sostenuto magistralmente per sfociare su “Death Farm ”. Che dire? Per noi , è stata l’apoteosi dello show. La ritmica sincopata di basso e batteria che appoggiano un continuo scambio di soli da parte di synth e chitarra, suonati in maniera impeccabile.
Dopo “Opera ”, Claudio Simonetti, propone una composizione di suo padre, il maestro Enrico. Si tratta di “Gamma ”. Alla sola presentazione dello stesso, si è mosso un boato di applausi da parte del pubblico del tutto meritato. Emozionante.
La band esegue “Chi? ” (Parte 1 e 2 ). Dopo una breve pausa introduttiva di Simonetti, si è retrocessi nel sound psichedelico, classico degli anni ’70 dato della tastiera.
In scaletta non poteva mancare “Suspiria”, dove anche il pubblico è intervenuto canticchiando il main theme, dando la giusta energia, per far proseguire lo spettacolo con un ritorno al sound metal, dettato da Titta Tani e Bruno Previtali.
Siamo quasi giunti al termine del concerto e dopo “Tenebre”, proposta in una versione che ricorda più l’originale, rispetto alla rivisitata Daemonia, seppur mantenendo un piglio molto aggressivo, dopo un’energetica introduzione di piano che trasporta alle note di “Phenomena”: un altro brano che personalmente amo, fin dai tempi dell’adolescenza. Che conosco in ogni singola sfumatura e posso assolutamente asserire di aver colto durante l’esecuzione.
Si passa da un brano di Giorgio Gaslini, “Lullaby”, per sfociare sulla tanto attesa “Profondo rosso”: ogni commento sarebbe superfluo, termina il concerto, ma i musicisti non ci salutano ancora definitivamente, perché ritornano sul palco per regalarci due bis “Death dies” e “Mad puppet ”.
Un elogio in particolare, voglio farlo per la cura delle dinamiche ed il calore trasmesso durante tutto lo spettacolo: cosa da non sottovalutare per una band che propone questo genere. Molte band “virtuose”, in live sono fredde, invece con i Simonetti’s Goblin, ho potuto cogliere entusiasmo e passione, dalle performance aggressive di Cecilia, Titta e Bruno, ai sorrisi di Claudio.
Terminata la tensione, c’è stata occasione di incontrare nuovamente tutti e scambiare ancora qualche parola sul concerto, ma posso sinceramente dire che tirando le somme, è stata una magnifica giornata condivisa con ottimi amici e una gran dose di buona musica.
Un ringraziamento a tutti gli amici con cui abbiamo condiviso questa splendida serata ed in particolare a Roberto Attanasio che ci ha dato questa grande opportunità.
E’ stata come sempre una bellissima festa, questa volta me la sono goduta molto di più rispetto alle altre volte, ho voluto godermi appieno il concerto lasciando ad altri miei amici il compito di fare foto e video, ho potuto cosi apprezzare ancora di più la qualità di questi ragazzi, un concerto bellissimo, vissuto in tutte le angolazioni possibili per cercare tutte quelle emozioni che i musicisti regalano sul palco. Il contatto con la band concerto dopo concerto è sempre più intenso, ormai tra di noi è alchimia pura, amicizia e voglia di stare insieme , mi piacerebbe un giorno poterlo passare con loro senza impegni di concerti, poterli vivere di più, ma nonostante questo troviamo sempre lo spazio ed il modo per scambiarci quattro chiacchiere e risate . L’idea dello spazio ” Terra di Goblin ” ha colpito ancora nel cuore della band e dei fan che in molti hanno affollato lo stand, prima e dopo il concerto, tutto questo grazie anche all’organizzazione del Druso che con me è stata gentile e super disponibile ed ai Claudio Simonetti’s Goblin che hanno accettato il mio nuovo invito per la conferenza.