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MASSIMO MORANTE ( Chitarra )

Massimo Morante

 

TG: Quando hai cominciato ad appassionarti di musica ?

 MM: Avevo 12 anni, e con il tempo mi sono appassionato a questo strumento ascoltando i dischi di Jimi Hendrix e Rolling Stones, che sono diventati i miei miti  ed idoli musicali .

TG:  La tua prima chitarra che hai comprato , quali altre hai usato ?

 MM:  La prima fu una Welson elettrica semiacustica, ricordava un po’ la Gibson 335, poi la prima vera chitarra che ho ancora è una Gibson Les Paul Custom del 1966 fabbricata nel 1965; negli anni  ho acquistato diverse chitarre tra le quali : una Fender Stratocaster totally white,  Gibson SG custom, Fender telecaster e poi, via via, un’infinità di altre chitarre prevalentemente Gibson e Fender fino ad oggi dove sono arrivato ad avere ben 30 modelli di chitarre diverse, oltre che suonarle mi piace anche collezionarle . 

Massimo Morante

 

TG: Parlaci degli Oliver.

MM: Gli Oliver hanno una storia lunga e travagliata, nel 1971 conobbi Claudio e decidemmo di scrivere qualche brano insieme, quello che poi sarebbe diventato ed intitolato  ” Cherry Five ” , attraverso un nostro amico  produttore, contattammo Eddie Offord (produttore e fonico degli YES ), gli facemmo ascoltare i nostri demo, che vennero apprezzati e ci invitò a raggiungerlo a Londra per poterne parlare.

Arrivati a Londra, affittammo il Manticore Theatre di Keith Emerson per fare le prove e per fargli ascoltare i brani suonati dal vivo, fu entusiasta e ci disse se potevamo rimanere a Londra per un po’.

Ma Eddie Offord era molto impegnato con il tour mondiale degli Yes , e la nostra storiella londinese terminò . Rimanemmo comunque parecchi mesi a Londra e ci costò parecchio, la nostra linea-up era:  Massimo Morante (chitarre) Fabio Pignatelli (basso) Carlo Bordini (batteria) Claudio Simonetti (tastiere) Clive Haynes (voce).

Massimo Morante

TG: Quali altre colonne sonore avete composto o partecipato prima di Profondo Rosso ?

MM: Io e Claudio Simonetti,  facemmo come esecutori  “La Preda “, insieme a Fabio Pignatelli e Agostino Marangolo,   le musiche del film “Perché si uccidono” di Willy Brezza, ( Reale Impero Britannico ), e poi Gamma di Enrico Simonetti, forse ne facemmo qualcun’altra ma al momento non me le ricordo.. 

TG: Parlami dell’album di Profondo rosso.

MM: La colonna sonora di Profondo Rosso la realizzammo in pochissimo tempo, le musiche di Gaslini, relativamente alle scene suspence, non piacquero a Dario Argento, il quale ci disse: ragazzi perché non ci provate voi? Passammo tutta la notte nello studiolo di claudio e la mattina arrivammo col brano profondo rosso. Di seguito gli altri, Mad Puppet e Death Dies con Agostino Marangolo al posto di Walter Martino, e Antonio Marangolo al posto di claudio, infatti claudio e walter avevano lasciato il gruppo per formare con Stefano Cerri un altro gruppo, poi visto che non ebbero riscontri di vendite e di pubblico, ritornarono nei Goblin grazie all’insistenza dell’allora nostro discografico Carlo Bixio. Fù, come tutti sappiamo, un grande successo, perché le musiche si sposarono perfettamente con le immagini.

 

TG:  Raccontami del tour dei Goblin con Cocciante del 1975.

MM: Fu un tour fantastico, arrivammo primi in classifica durante il tour ed avemmo un enorme successo. eravamo in perfetta sintonia con Riccardo e con tutta la sua band, mai una discussione, tutto andava liscio.

Massimo Morante

TG: Come avete realizzato l’album Roller ?

MM: Avevamo pensato di fare un disco che non c’entrava niente con le colonne sonore, cominciammo a comporre e, dopo un anno passato in vari studi lo finimmo. Fu un lavoro molto duro, si intrecciava la musica pop-rock con il funky, un’immensità di suoni ed effetti compresi i bicchieri di plastica schiacciati che si trovano nel brano “Goblin”.

Massimo Morante

TG: Nel 1976 eravate in tour con Roller in quali città avete suonato e quali brani erano in scaletta ?

MM: Le città tutte non me le ricordo, erano 40 concerti ( potete trovarle sulla nostra pagina web ufficiale ) abbiamo suonato dal nord al sud dell’Italia,  purtroppo a tre quarti del tour,  avemmo un incidente stradale allucinante (salto di corsia e scontro con un’auto che procedeva verso Roma) sulla Firenze-Bologna, finimmo all’ospedale di Bologna,  per un breve periodo il tour venne interrotto, che però portammo a conclusione qualche mese dopo. 

Massimo Morante

TG: Nello stesso anno venne pubblicato anche Cherry Five…

MM: Di Cherry Five abbiamo sempre parlato con grande entusiasmo, è all’origine dei Goblin, ci chiamavamo Oliver e ho raccontato più volte delle peripezie londinesi, poi alla Cinevox non piaceva il nome Oliver e lo cambiò in Cherry Five. Questo LP oggi introvabile nella versione originale, racchiude un sacco di effetti sonori, tempi dispari alternati a quelli pari, arpeggi intersecati fra chitarre e tastiere, che poi abbiamo usato anche in Profondo Rosso e Suspiria, segno che la nostra musica era già impostata in questo modo prima ancora di abbracciare il campo delle colonne sonore

Massimo Morante

TG:  Da dove è nata l’idea della soundtracks di Suspiria ?

MM: Dopo il successo di Profondo Rosso, Dario Argento ci commissionò le musiche, rimase titubante e non si fece sentire per un po’, venimmo a sapere che aveva chiesto dei provini al Banco del Mutuo Soccorso ( BMS ) a nostra insaputa, dopo qualche tempo tornò sui suoi passi e decise di affidare a noi la colonna sonora .

Inizialmente abbiamo fatto una ricerca sul suono, la nostra idea era quella di creare un sound completamente  nuovo che nessuno fino ad allora aveva prodotto, inserendo una strumentazione “particolare” che potesse dare alla colonna sonora un timbro diverso.

Era anche una sfida a noi stessi, per vedere fin dove potevamo arrivare, c’era molta creatività in noi, volevamo dimostrare a tutti chi erano effettivamente i Goblin, molti ci abbinavano ad altre prog band  inglesi o italiane  famose, ma con questa colonna sonora abbiamo invece inventato un nuovo modo di fare musica, che nessuno è riuscito ad imitare, e  grazie al sound della colonna sonora di Suspiria siamo stati fonte di ispirazione, di alcune band prog-metal future . 

Massimo Morante

TG: Quale strumentazione avete usato ?

MM: Abbiamo usato il Tabla Indiano, un tipo di tamburo suonato da Fabio Pignatelli, che sprigionava un suono grave e misterioso stile mantra, il Bouzouki suonato da me, che è un mandolino di origine greca, da non confondersi con il Buzuki irlandese che ha un altro timbro, la celesta suonata da Claudio Simonetti, è uno strumento idiofono a percussione simile ad un pianoforte usato molto nella musica classica, che  entrava perfettamente nel groove di una scuola di danza, il carillion, il moog ( System 5 ), ed infine le percussioni,  timpani, campanellini e campanacci e la batteria classica suonata da Agostino Marangolo, che ha messo la ciliegina sulla torta.

Quando Argento ha sentito il suono di questi strumenti è letteralmente impazzito e li voleva inserire in ogni scena del film, ma gli suggerimmo di non esagerare altrimenti si perdeva il gusto di sentirli.

 

Massimo Morante

TG: Come hai creato il sound di Suspiria ?

MM: Per poter creare quel riff inquietante, ho usato il bouzuki, con una particolarità che non conoscerà mai nessuno: l’ho accordato, completamente diverso dalla sua accordatura originale, in modo da poter modificare la vibrazione delle corde, il riverbero interno di questo strumento è differente rispetto ai mandolini tradizionali, per questo motivo quando l’ho messo davanti ad un microfono, non c’è stato nessun bisogno di usare effetti, grazie alla risonanza della sua cassa acustica il suono era perfetto

 Ho anche  usato la chitarra classica, la chitarra elettrica Les Paul custom del 1965 e una Fender Stratocaster del 1971 totally white, nonché qualche pedale tipo chorus, flanger, reverbero e distorsore, anche se il suono distorto me lo dava più che altro l’amplificatore Acoustic  da 150watt.

Massimo Morante

 

TG: Quali tecniche avete adoperato per realizzare gli effetti sonori ?

MM: Sono stati registrati artigianalmente, percuotendo bacinelle piene d’acqua, usato la mia voce che gorgheggia una melodia dissonante, sospiri, coretti vari e percussioni con timpani scordati, effetti di moog, vento, alcuni di questi effetti sono stati usati per altri album e colonne sonore.

Per la registrazione  dell’album,  abbiamo usato per la prima volta un 16 tracce della Studer, fino a quel momento avevamo fatto i salti mortali con 8 tracce, poi per la celesta abbiamo fatto quello che in gergo di quei tempi si chiamava anello, praticamente abbiamo inventato senza volerlo il sequencer e il loop, che avevamo già sperimentato ed usato su Profondo rosso. 

Massimo Morante

 

TG: Raccontami alcuni  aneddoti in fase di registrazione. 

MM:  Restammo chiusi in sala di registrazione la Trafalgar Studios per circa sei mesi, tra  comporre i brani e registrarli, il primo brano che componemmo e registrammo è stato Sighs, poi Witch, Suspiria, Black Forest, Markos ( suonata con il moog che usava Keith Emerson ) ed infine Blind Concert e Death Valzer .

Quando ci incontravamo in sala  di registrazione, scherzavamo molto, imitavamo la voce di Helena Markos, ma con il passare del tempo si era creata una strana atmosfera, Daria Nicolodi  ogni tanto sentiva oscure presenze e Dario si impressionava solo a sentirne parlare, poi mentre registravo un giorno mi saltarono due corde contemporaneamente e allora tutti dissero: è la maledizione della Markos !!, poi un giorno l’aiuto fonico fu colpito da un attacco intestinale terrificante,  Dario era spaventavo perché credeva che ci fosse seriamente una maledizione della strega.

Massimo Morante

Inizialmente Dario Argento, non aveva capito e percepito bene il nostro sound, evidentemente aveva paura che con le nostre musiche, perdesse credito il film (visto il successo di Profondo Rosso), ma piano piano capì che un’opera d’arte, per far sì che sia tale, deve comprendere tante altre opere d’arte, erano incastri musicali a lui sconosciuti, di questo anche Daria Nicolodi  lo convinse al 100% che si trattava di qualcosa di eccezionale mai sentito fino a quel momento.

Alla fine Dario si convinse e ne fù davvero entusiasta ed alcuni brani vennero usati sul set durante le riprese per poter immedesimare meglio gli attori durante le scene,  volle a tutti i costi, e di nascosto a noi, inserire nei titoli: Musiche dei Goblin in collaborazione con Dario Argento, questo non ci piacque molto, perché in realtà non aveva fatto niente di musiche, né dato alcun riferimento, ma ci passammo sopra e non ne parlammo più.

Ora, se mi è concessa un’opinione personale, affermo che colonne sonore come Suspiria rimarranno nella Storia della musica ad libitum !!!!

Massimo Morante

TG: Puoi raccontarci qualcosa sull’album d La Via Della Droga & Squadra Antimafia  ?

MM:  Molto bella la soundttracks della  “Via della Droga, ”  bravissimi attori e penso che il film si meritasse qualcosa di più, mentre ” Squadra Antimafia ” anche questa molto bella interessante abbiamo faticato un pò a registrarla perchè  Thomas Milian ci faceva ridere mentre registravamo e quindi dovevamo registrare di nuovo.

TG:  Come nasce il  Fantastico viaggio del Bagarozzo  Mark ?

MM: Senza dubbio è l’album più  più complicato che abbiamo mai fatto, ci abbiamo messo un sacco di tempo perché contemporaneamente c’era stata commissionata la colonna sonora di Zombi, e poi per la prima volta ho cantato, abbiamo composto melodie molto particolari  per distinguerci dagli altri, io ho scritto i testi che sono basati sulla lotta alla droga che affliggeva i giovani in modo piuttosto deciso.

Massimo Morante

Mark il Bagarozzo, cercava di sfuggire alla droga e alla fine ci è riuscito. Abbiamo usato tuti gli strumenti possibili, io ho addirittura suonato la chitarra elettrica su “Notte” con l’archetto del violino, un’infinità di tastiere e percussioni e tanti suoni di basso elettrico: per me, un vero capolavoro, purtroppo  a quel tempo questo disco non è stato ” capito “,  ma con il passare degli anni  ha avuto la sua rivincita, oggi è definito un’album  “cult  “della discografia dei Goblin, ed ha acquistato maggiore apprezzamento da parte di fan e critica.

TG:  Quale scenografie adoperavate nei pochi concerti del 1978 ?

MM: Avevamo un bagarozzo gigante illuminato, costruito appositamente per noi, una marea di luci e nebbia, e per la prima volta il laser.

Massimo Morante

TG: Come è nato l’album di Zombi ?

MM: Vedendo il film, cominciammo a gettare giù tante idee che a Dario Argento (Produttore ) piacquero subito molto e le sincronizzammo alla pellicola. Ma Geroge Romero non era convinto al 100% e per il mercato USA usò altre musiche, all’inizio il film non andò bene e, dopo aver saputo dei nostri successi discografici in Italia-Francia-Germania, Romero ritornò sui suoi passi e montò la nostra soundtracks : beh…fu un successo strepitoso anche in USA che ancora oggi permane.

TG: Dopo la separazione dai Goblin , ti sei dedicato alla tua carriera solista con gli Lp : Corpo a Corpo , Abbasso e Esclusivo , puoi descriverci come sono nati quei dischi , l’ispirazione dei testi e della musica ?

MM: Io non mi sono mai separato dai Goblin, li ho co-fondati e non mi separerò mai, altri come Simonetti e Guarini, a suo tempo se ne andarono per fare altre esperienze, ma poi ritornarono.

 

Massimo Morante

Nel Frattempo, feci LP “Abbasso” prodotto da me e partecipai al Festival di Venezia categoria giovani, arrivai secondo e vinsi la “Gondola d’argento”, poi Renato Zero mi produsse “Corpo a Corpo” e arrivai 12° in classifica di TV Sorrisi e Canzoni, e poi “Esclusivo” un Q disc molto apprezzato dalla critica. In tutti e 3 i LP le musiche sono mie e i testi di Renato Zero, alcuni anche miei.

Massimo Morante                                 Massimo Morante

 

TG: Parlaci di Tenebre.

MM: La colonna sonora arrivò subito al pubblico e vendemmo molto, la lavorammo in tre studi diversi, i suoni furono molto ricercati ma, allo stesso tempo, non era all’altezza di altri lavori (parlo di composizione), però quello fu ciò che Dario ci chiese, una “non invadenza” diretta sul film.

Massimo Morante

TG:  Per un periodo  non ti sei dedicato più alla musica , nemmeno come produttore , perché ti sei allontanato dalla tua passione ? 

MM: Dopo Tenebre, parlando con un professore d’informatica all’università dell’Aquila, mio amico, capii che con l’avvento del nuovo formato audio chiamato compact disc, si sarebbero potuti duplicare i dischi senza perdere nemmeno una frequenza né 1/10 di decibel e allora mi dedicai agli investimenti finanziari che già facevo da tempo.

Massimo Morante

 

TG: La reunion dei Goblin in Non Ho Sonno è stato un segno per tutti noi fan , ci vuoi raccontare come è nato il disco e poi cosa è successo ?

MM: Mi telefonò Claudio ad agosto del 2000 dicendomi che Dario ci voleva di nuovo insieme per un grande ritorno al “giallo tradizionale”, io fui molto contento di questo e anche Fabio e Agostino, ne nacque una gran bella colonna sonora, decisamente superiore alla pellicola e andò molto bene anche come vendite.

Purtroppo, durante la registrazione, ci furono decine e decine di litigate anche con toni alti ( non fu per causa mia, io non litigai con nessuno ) quindi il gruppo finì li e non ci fu un immediato seguito. il disco nacque col mio riff di chitarra, quello che si sente nel brano “Non ho Sonno”.

Massimo Morante

TG:  Raccontami tutto di Back To The Goblin e del tour europeo del 2009.

MM: Gran bel disco, anche piuttosto complicato, ci portò in giro per l’Europa  in particolare  suonammo in uno dei più locali famosi di Londra alla “Scala”  ma anche a Birmingham, Foligno, Parigi, Krems,facemmo sold out in tutte le serate . 

Massimo Morante

 ( FOTO –  FABRIZIO GIUFFRIDA ) 

TG:  Come sono nati i New Goblin ?

MM: Nacquero dal fatto che Simonetti chiamò Guarini per chiedergli se poteva rientrare nella band, Guarini gli disse di contattare me, perché se io  non ero d’accordo Simonetti  non sarebbe rientrato.

Mi incontrai con Claudio, il quale mi  disse che si sarebbe dedicato al 100% alla band, che era voglioso di fare cose nuove e di ricominciare alla grande; io gli dissi che se si fosse dedicato solo alla band per me andava bene.

Massimo Morante

Il tour dei New Goblin ha avuto una durata di ben tre anni dal 2010 al 2013, dove abbiamo suonato in Europa, America e Giappone, riscuotendo un ottimo successo, facendo sold out, pubblicammo nel  2012  anche un doppio disco live registrato all’ Alpheus di Roma il 18 Febbraio 2011  e un doppio dvd registrato a Kawasaki il 4 e 5 Novembre 

Claudio nel frattempo cominciò a suonare da solo e questo causò nuovi contrasti che ci portarono alla rottura definitiva e abbandonò la band.

Massimo Morante

TGCosa successe dopo ?

MM: Avevamo in programma un secondo tour negli Stati Uniti,  a partire da  fine Novembre del 2013, richiamai Agostino Marangolo e  Fabio Pignatelli , con Guarini e Aidan Zammit partimmo per un tour  invernale di tredici date, Ppoi nella primavera del 2014 ritornammo per altre nove date negli Stati Uniti dove il 29 Aprile  abbiamo registrato il concerto di Austin in Texas, pubblicato successivamente in un doppio cd e dvd nel 2016

Massimo Morante

TG: Che differenza trovi tra le tour degli ani ’70 a quelle di oggi , pregi e difetti .

MM: Tutto uguale, cambiano le generazioni, ma per i Goblin non cambia nulla, i giovani di oggi che vengono ai nostri concerti sembrano i giovani di ieri, solo che sono diversi nel pensiero.

Massimo Morante

( FOTO –  FABRIZIO GIUFFRIDA ) 

TG:  Che cosa hai provato a suonare Watcher Of The Skies , con Steve Hackett al ProgExibhition del 2011 a Roma ?

MM: Una bellissima sensazione ed emozione poter  suonare con un  ex – Genesis  non è da tutti,  sono solo dispiaciuto dal fatto che Steve Hackett, nonostante gli avessimo inviato la traccia due mesi prima, di   

“ Profondo Rosso “ da poter studiare ed eseguire con noi sul palco, quando ci trovammo al “ Tenda Strisce ” per le prove, lui non aveva imparato  bene l’arpeggio, difficilmente si poteva improvvisare in quel momento, decidemmo che sulle note conclusive di “ Profondo Rosso “ , Steve sarebbe intervenuto in un  straordinario assolo, estratto da uno dei suoi brani “ Shadow Of The Hierophant “ e tutto andò bene.

Noi invece “Watcher of the Skies” l’avevamo imparata perfettamente, ed è stato meraviglioso poterla suonare, insieme al chitarrista inglese, il pubblico sotto di noi era letteralmente impazzito, e alla fine della performance anche Steve Hackett ci fece i complimenti, e noi ne fummo orgogliosi ed entusiasti !

Massimo Morante

( FOTO - ENRICO ROLANDI ) 

TG: Raccontaci le emozioni più belle che hai vissuto nei vari tour dal 1975 ad oggi.

MM: Tutte belle, in qualsiasi parte del mondo, Europa, USA, Japan, Australia, New Zeland, tutto meraviglioso.

TG: Come è il rapporto con i fan ?

MM: Ottimo, anche perché sia io che gli altri della band, dopo aver suonato scendiamo in mezzo ai fans per farci le foto insieme o rilasciare interviste. Mi ricordo che la prima volta che andammo in Giappone, ero così gasato che scesi fra il pubblico e suonai in mezzo a loro, fu un’apoteosi!

Massim Morante

TG:  Raccontaci come sono nati i brani di Four Of A Kind.

MM: Un lavoro molto lungo, i brani sono nati dalle nostre solite idee che poi stravolgiamo completamente con tempi pari/dispari a ripetizione, un gran bel lavoro.

Massimo Morante

( FOTO –  FABRIZIO GIUFFRIDA ) 

TG:  Parlaci dell’ultimo album Fearless.

MM : “Fearless” è nato dall’idea di fare alcuni nostri hits arrangiandoli estremamente diversi, abbiamo inserito l’orchestra, abbiamo stravolto la stesura e abbiamo addirittura aggiunto piccole parti che sull’originale non ci sono. Siamo molto contenti di averlo fatto così perché siamo riusciti a fare una “non-cover” e nemmeno un live, un lavoro molto preciso ed ordinato che, naturalmente, manco a dirlo, ci ha portato via 7 mesi. Questo è il nostro lavoro, lo amiamo alla follìa e non possiamo concepire di regalare ai nostri fans un qualcosa di sbrigativo o una limited edition o cazzate del genere solo per guadagnare denaro: questa è la nostra vita musicale che rimarrà nella nostra storia e che, spero, sia di insegnamento anche alle nuove generazioni di musicisti.

Massimo Morante

TG: Grazie Massimo per questa bellissima ed emozionante chiacchierata 

MM:  Un grande ringraziamento a tutti i fans e lettori di Terra Di Goblin , che ci hanno seguito, che ci seguono e che ci seguiranno, in particolare a Roby e che ne sa più lui di me….Un abbraccio Rock a Tutti !!!

Max

 

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