Genova 22 Febbraio 2020.. Mai mi sarei immaginato che quegli abbracci e baci, dati alle amiche e ad amici fossero i primi ma nello stesso tempo anche gli ultimi dell’anno… Sono passati un anno e quattro mesi, la preoccupazione, i timori per le persone che hanno dovuto combattere con questo maledetto virus, e ne sono usciti vittoriosi.
Io ho tenuto alto lo spirito, sempre propositivo per i mesi successivi, tenendo la fiammella della passione e della speranza sempre accesa, e questa lunga attesa finalmente è terminata il 18 Giugno a Roma.
Sono partito con il treno da Torino alle 13,35, con l’adrenalina a mille e l’entusiasmo alle stelle, quello che contava di più era ritornare a vivere, riprendersi il tempo perduto, o meglio la vita.
L’ultimo concerto che ho visto dei Goblin Rebirth è stato a Torino nel 2018, successivamente la band ha fatto altre date e proprio qui al Kill Joy aveva suonato lo scorso anno, in piena pandemia, uno dei pochi concerti concessi in estate.
Arrivo a Roma alle 18.20 dove trovo Daniela e Jasmine Tecca, ad accogliermi a braccia aperte e con tanto entusiasmo, percorriamo un pò le strade di Roma affollate, per andare a prendere un altro fan dei Goblin, Fabio Massimo, che incontro per la prima volta e subito entriamo in perfetta sintonia parlando dei dischi dei Goblin .
Arriviamo al locale in perfetto orario alle 19.30 dove incontriamo un altro temerario dei concerti , Pietro Fiscaletti, con lui l’ultimo concerto vissuto a Genova, baci e abbracci e un filo di commozione nei nostri occhi, dopo una lunga chiacchierata ci avviciniamo al palco dove i Goblin Rebirth stanno eseguendo il soundcheck, sento i brividi sulla pelle e rivedere i ragazzi è sempre un emozione, il tavolo che avevo prenotato è posizionato proprio sotto il palco dove potremmo goderci il concerto a zero metri.
Piano piano ed alla spicciolata arrivano tutti gli amici e artisti che avevo invitato, è stato bello vedere i fan romani a rispondere presenti all’appello di Terra Di Goblin, con una mega tavolata di 20 persone. Tra di noi alcuni personaggi di un certo spicco come Franco Bellomo ( Fotografo di Scena di Dario Argento ) e Gianluca De Rossi ( Tastierista dei Cherry Five ).
Condividere per la prima volta insieme un concerto dei Goblin Rebirth, con Daniela e Jasmine ( il secondo concerto vissuto insieme dopo quello dei Cherry Five sempre a Roma nel 2016 ), il primo vero concerto insieme con Tiziana ( Jennifer ) e Antonio. mentre con Marina è l’ennesimo show visto insieme ( dopo quello dei Goblin a Parigi nel 2009 e dei New Goblin a Nettuno nel 2011 ) in compagnia di Carlo, che avevo giù conosciuto lo scorso mese nella mia prima trasferta romana, Ho conosciuto nuove persone come Gianni , Marco, e potuto dialogare e conoscere un pò di più Francesco Pozone ( organizzatore del Music Day di Roma ) e Fabrizio Giuffrida ( Fotografo ufficiale di Terra Di Goblin ) .
Ascoltiamo per circa una bella oretta il soundcheck, i Goblin Rebirth scendono dal palco e ci vengono a salutare, conosco finalmente Gianluca Capitani, mentre con Giacomo Anselmi e Fabio Pignatelli, facciamo una videochiamata alla mia amica Manuela, che purtroppo non è riuscita venire con me a Roma, per motivi di lavoro, abbraccio Danilo Cherni e Aidan Zammit , e mi si avvicina anche Roberta Lombardini , voice dei Goblin Rebirth, mentre arriva anche Michela e Giorgia Pignatelli, è un momento in cui non riesco più a staccarmi tra baci e abbracci, sento l’affetto dei miei amici, delle amiche e degli artisti, è un emozione e una sensazione bellissima.
Durante la cena non mancano le sorprese, girovago intorno al tavolo , per poter parlare con tutti, la mia gioia è di vederli tutti seduti insieme, mi sento come ad un matrimonio e saluto tutti uno ad uno, incontro Freddie Wolf che mi porge un poster bellissimo del concerto di Atene dei Goblin, ad un certo punto mi sento bloccare e spingere da qualcuno Titta Tani, che era venuto a vedere il concerto con alcuni amici.
Armonia, voglia di stare insieme e di fare casino, questo era l’obbiettivo della serata, oltre a goderci il concerto, dove ci siamo catapultati nel mondo dei Goblin Rebirth, e per ben due ore ne siamo rimasti assuefatti, dentro al nostro mondo magico di note ci stiamo bene.
Sono circa le 22 i Goblin Rebirth salgono sul palco del Kill Joy si presentano con questa formazione : Fabio Pignatelli ( Basso ) , Giacomo Anselmi ( Chitarre ), Danilo Cherni ( Tastiere ), Aidan Zammit ( Tastiere ), Gianluca Capitani ( Batteria ), accolti da un caloroso applauso del pubblico venuto in massa allo spettacolo, circa 200 persone affollavano la piazzetta del locale, rispetto ai concerti precedenti i Goblin Rebirth Iniziano lo show con La Chiesa, sempre molto suggestiva dal vivo grazie alle sue sonorità molto macabre, apprezzata molto meglio dal vivo rispetto al disco in studio, il riff parte e uno dei miei brani preferiti suonati dai Rebirth è sicuramente Buio Omega, il loro arrangiamento è spettacolare soprattutto l’assolo di Anselmi, mi fà letteralmente impazzire.
Il concerto prosegue con due brani estratti dall’album Roller, Dr. Frankestein, stupenda come sempre, ottimo l’impatto sonoro di Gianluca Capitani, le tastiere di Cherni e Zammit viaggiano a mille mentre il basso del Pignatelli è scandito alla perfezione.
Le sonorità si fanno più dolci con Aquaman, sempre bellissima dal vivo, qui qualche problemino di troppo ma ci può stare quando una band non suona di un anno, capitano momenti di non perfetta sintonia uno con l’altro.
La scaletta prevedeva Connexion, che non viene eseguita, a fine concerto a fine concerto come mai non fosse stata eseguita, il brano era troppo lungo e si rischiava di sforare i tempi dello show .
Le corde del basso di Pignatelli vibrano in un assolo spettacolare è il preludio al brano più suggestivo e amato dal pubblico della soundtracks di Profondo rosso, con un improvvisa introduzione di Zammit molto struggente e suggestiva, Mad Puppet che viene suonata magistralmente dalla band, è una suite collegata con Death Dies con Cherni, Zammit e Capitani in grande spolvero seguita dalla chitarra attenta di Anselmi. Suite splendida !!!!
Il pubblico presente applaude calorosamente ma ad essere sincero, lo vedo molto distratto, e poco partecipe, soltanto noi pazzi facciamo casino e i Goblin Rebirth sorridono felici a vederci così
Ci si addentra in una scuola di danza un carillion inquietante, e dei sospiri e voci di streghe, riempiono il silenzio della piazza che sembra presa dal panico o meglio rimane incantata, è la volta di Suspiria, uno dei brani più attesi dal pubblico . Bellissima esecuzione
I Goblin Rebirth si concedono qualche minuto di pausa e Danilo Cherni, ringrazia il pubblico e presenta la suite dei nuovi brani che verranno suonati estratti dal loro primo album omonimo ” Goblin Rebirth ” e fa gli auguri a sua moglie Roberta Lombardini, per i 26 anni di matrimonio, il pubblico applaude ed è sorridente..
Si parte con la splendida Back in 74 , dal vivo è sempre un piacere ascoltarla, il suo ritmo incalzante non riesce a farti stare fermo sulla sedia impossibile non muoversi e alzarsi in piedi.
Book Of Skulls, è il secondo brano eseguito, anche qui la magia delle note fà da padrona, e la band non si ferma più passando a Mysterium, entrambi i brani suonati benissimo.
Ed ecco l’armonia dei Goblin Rebirth che esplode ! Il brano più bello dell’album, quello che ti porta a viaggiare con l’anima e il cuore.. Forest, bellissima, ti porta a chiudere gli occhi e sognare, meravigliosa, con l’assolo di Anselmi sublime.
L’ultimo brano del nuovo album e Evil in The Machine, dove Zammit si diverte con il suo voicecoder , fa ballare il pubblico che finalmente si è svegliato e da segni di vita, battendo le mani e alzandosi dalle sedie..
Si torna nel mondo delle colonne sonore con la suite dedicata al film Zombi, con L’alba dei Morti Viventi dove il basso di Pignatelli incalzante descrive a livello sonoro la camminata lenta e minacciosa degli zombie, uno scatenato Gianluca Capitani introduce il tema principale della soundtracks Zombi che il pubblico apprezza moltissimo, ottima esecuzione, solitamente non è un brano che mi attira molto ma se suonato bene in versione live è molto più potente.
Siamo quasi alla fine del concerto la band sembra visibilmente stanca ma ha ancora nel corpo energie in abbondanza per poter concludere lo show, il pubblico apprezza molto lo sforzo della band che viene osannata ed incitata, mentre partono le note di Tenebre, scandita a tempo dal pubblico, buona esecuzione ,mentre ci si prepara al finale, con la classica Profondo Rosso, io mi sono spostato sotto il palco per sentire meglio il suono del basso di Pignatelli, uno spettacolo !!!!!!
La band saluta il pubblico ed esce di scena, il pubblico entusiasta richiama la band che concede un bis estratto dalla colonna sonora del film Non ho sonno , Killer On The Train , molto bella che chiude definitivamente circa due di concerto.
I Goblin Rebirth, hanno suonato molto bene, nonostante qualche piccolo problema tecnico e di sincronia, ma lo show è stato davvero bello, emozionante e magico come sempre, bravi tutti, si cedeva nei loro occhi la voglia di tornare sul palco e di suonare, molto bravo anche Gianluca Capitani, era la prima volta che lo vedevo esibirsi dal vivo ed ero molto curioso.
I Goblin Rebirth salutano il pubblico dando appuntamento al prossimo concerto.. il 3 Settembre a Veruno, vicino a Novara in occasione del 2 Days Prog
Finito il concerto, ci siamo tutti soffermati ancora a chiacchierare un pò raccontandoci le nostre emozioni, i brani preferiti, mentre attendavamo la band che smontasse gli strumenti per poterla accogliere al nostro tavolo e scambiare quattro chiacchiere fare le foto e i consueti autografi.
Alla spicciolata nostri amici se ne sono andati via, Daniela si è improvvisata taxista accompagnando Pietro ed altre persone a casa, mentre io sono rimasto nel locale in attesa di salutare la band e ringraziarla come merita per le bellissime emozioni che mi hanno regalato.
Sono quasi le 1.30 del mattino, Daniela ritorna al locale, ed ecco che solo io e lei ci godiamo i Goblin Rebirth per almeno un’oretta, scambiandoci battute, risate, è bello poter interagire con loro e con Michela che si è fermata a chiacchierare molto volentieri con noi.
Il tempo sembra non passare mai, ma è giunto anche per noi il momento di andare via, di lasciare i ragazzi ad andare a riposare, e noi a tornare a casa, è sempre malinconico salutare la band, ma siamo consapevoli che questo è soltanto un arrivederci al prossimo concerto…