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Claudio Simonetti’s Goblin – Profondo Rosso ( Sonorizzazione ) + Live – Lodi ( Mi ) – Teatro Alle Vigne – 1/11/2019

Claudio Simonetti's Goblin

Dall’ultimo show dei Claudio Simonetti’s Goblin, sono passati nove mesi, dove la band ha finalmente partorito il suo primo album di inediti dal titolo : The Devil Is Back.

Ma non è solo questa la novità della band che nell’ultimo anno ha voluto cambiare pelle prima inserendo nel gruppo la bassista Cecilia Nappo, che abbiamo potuto apprezzare ed ascoltare nelle date precedenti, e dal 31 Marzo, i Claudio Simonetti’s Goblin hanno sostituito Titta Tani, storico membro della band sin dai tempi dei Daemonia, con un nuovo giovane batterista Federico Maragoni anche lui proveniente dalla band Black Mamba come Cecilia Nappo.

Dopo una lunghissima tourneè negli Stati Uniti e Canada di ben 40 date, le due serate in Giappone dove la band ha proposto per la prima volta in assoluto la sonorizzazione del film di Dario ArgentoTenebre ” e la serata di Halloween suonando a Berlino, i nostri beniamini concludono il loro tour del 2019 con alcune date in Italia…. 

A Lodi i Claudio Simonetti’s Goblin porteranno la sonorizzazione di Profondo rosso, non è una novità nel nostro paese, ma questa volta sarà diverso, ho assistito per ben due volte a questo tipo di spettacolo nel 2009 nella mia Torino in Piazza Cln, e nel 2015 a Bologna al Teatro Duse, in entrambe le occasioni mi erano piaciute, ma l’ultima volta sul palco erano in tre, mancava il basso, questa volta la band oltre ad avere una nuova linfa torna ad essere sul palco a pieno organico.

Ma la vera e propria attesa è quella di ascoltare per la prima volta dal vivo alcuni brani del nuovo album e conoscere di persona e sentire suonare il nuovo batterista Federico Maragoni.

E’ il primo Novembre, la nostra notte di Halloween è stata posticipata, in compagnia della mia migliore amica e fan scatenata dei Goblin Manuela Lugli, partiamo da Torino alle 14.30, carichi e consapevoli delle emozioni che ci attendono, il viaggio prosegue bene fino all’altezza di Assago, quando ad un certo punto rischiamo seriamente di essere coinvolti in un incidente stradale sulla tangenziale di Milano per colpa di un pazzo che sbagliando l’uscita decide di tagliare la strada ad un’altra vettura urtandosi a vicenda, riesco ad evitare l’impatto e proseguire il nostro viaggio con qualche palpitazione del nostro cuore per lo spavento….

Scampato il pericolo ci dirigiamo verso Lodi in perfetto orario e raggiungiamo il Teatro Alle Vigne intorno alle 17.15, dove ci attende Luca Marotta, giunti dinnanzi al teatro sentiamo le prime note del soundcheck, chiamo  Claudio Simonetti, e la security ci fà entrare per assistere alle sessioni di prova, i nostri visi sono felici e raggianti come non mai, e ci catapultiamo al banchetto del merchandising ufficiale della band ad osservare,  cominciando già a scegliere cosa comprare, nel frattempo entriamo in sala, mentre la band sta facendo gli ultimi ritocchi, in rigoroso silenzio e senza disturbare ci sediamo in prima fila.

La band dopo qualche minuto si accorge di noi e ci viene a salutare, mentre continua il soundcheck, abbiamo la possibilità di chiacchierare un pò con i ragazzi, mentre Alessio Medici addetto al merchandising approfitta per schiacciare un pisolino, Giuseppe Ranieri raggiunge il palco ci saluta e per un attimo il soundcheck ha una piccola pausa : baci, abbracci, scambi di battute e risate con Bruno Previtali, i ragazzi sono visibilmente stanchi dai lunghi viaggi durante questo tour e i continui fusi orari dall’America, Giappone e nuovamete in Europa, li ha portati a decidere di concludere il tour quanto prima, lo scorso anno avevano fatto date anche a Dicembre, ma questa volta hanno deciso di riposarsi da Dicembre fino a Febbraio, c’è da dire che la band non si è mai fermata e che in estate ha lavorato sodo in sala di registrazione per poter pubblicare The Devil Is Back entro Novembre.

Luca e Manuela, sono completamente rapiti da questa atmosfera di allegria, per un attimo saliamo sul palco per ammirare la loro strumentazione, mentre Claudio mi porge una borsa piena di materiale del tour giapponese che mi ha donato Amy Ida e qualche piccolo oggetto dal tour americano regalatomi dalla band stessa, nel frattempo Manuela prova i guanti da assassina che Claudio aveva in valigia e se ne innamora perdutamente, con la speranza di poterli trovare in futuro, Luca invece timido rimane seduto ed io lo invito a salire sul palco insieme a noi, facciamo quattro chiacchiere, poi lasciamo libero lo spazio alla band che deve concludere il soundcheck.

A questo punto decidiamo di portarci avanti con i tempi e come sciacalli, compriamo di tutto al banchetto per paura di non trovare più nulla a fine concerto, ci raggiungono Federico Maragoni, che abbraccio calorosamente e gli dò il benvenuto nella Terra Di Goblin, finalmente ci conosciamo e questa è una delle prime emozioni. Arrivano anche Claudio e Bruno, il maestro mi infila nella borsa una copia del cd di The Very Best Off  e  di The Devil Is Back, come regalo, che apprezzo molto volentieri.

La band conclude il soundcheck verso le 19, e la fame si fa sentire a tutti noi in particolare a Bruno che non vede l’ora di sedersi a tavola. In mattinata avevo chiesto a Claudio se noi tre potevamo aggregarci alla cena con loro, e la band gentilissima dice che non c’è problema, ecco la seconda emozione, stiamo per uscire a cena con i Claudio Simonetti’s Goblin, per Luca e Manuela è la prima volta e vedo loro molto emozionati, mentre Cecilia Nappo decide di rimanere nei camerini, la bassista non si sentiva molto bene ed ha preferito riposarsi un pò prima dello show.

L’italia si ferma quando si è a tavola, ed è il modo migliore per approcciare con la band, e farsi raccontare un pò di aneddoti del tour che sta giungendo al termine, chiedo a Bruno quale città americana gli è piaciuta di più mi risponde Los Angeles, oppure quale pubblico è più caldo rispetto ad un altro e lui mi dice che in america si sono trovati bene, quasi tutte le sere sold out, Bruno continua il suo racconto .. in Giappone però è un pubblico molto particolare, sono fissati come te con fare sempre fotografie nessuno usa il cellulare ma hanno tutti le macchinette digitali..

Da Claudio invece mi faccio raccontare la sonorizzazione di Tenebre, dove la band a eseguito per intero tutto l’album esclusa Lesbo, un vero peccato l’unico brano rock dell’album, Claudio mi dice che non hanno avuto il tempo di prepararlo, ma poi all’unisono con gli altri del gruppo, mi promette che durante il concerto mi accontenteranno suonando tutti e tre i pezzi  del nuovo album, ed io rispondo che in realtà sono cinque i brani nuovi e che sarebbe bello preparare live anche gli altri due brani, Bruno è d’accordo con il mio punto di vista, infatti lui voleva suonarli e togliere dalla scaletta qualche vecchio brano… Speriamo che nei futuri concerti ci sia questo altro cambiamento. 

Abbraccio Federico, che mi racconta come è entrato a far parte del gruppo, e mi descrive il suo modo di suonare, che è molto vicino allo stile di Marangolo, lui ha suonato anche funky jazz, rock, insomma riesce a suonare di tutto ed infatti io dai primi video avevo capito che il suo modo di suonare aveva quel touch Goblin degli anni ’70 e ’80. 

Giuseppe Ranieri seduto al mio fianco, mi racconta aneddoti di varie registrazioni fatte nella chiesa di Piazza Euclide, e delle tante sale di registrazioni ormai abbandonate, e di come si lavorava meglio un tempo, oggi è tutto computerizzato, allora i suoni o semplicemente un coro di persone lo si faceva dal vivo oggi è tutto più veloce, e non è la stessa cosa.. 

La cena prosegue a gonfie vele, siamo felici come i bambini in un parco giochi, ammiro i miei amici che sorridono e dialogano apertamente con la band e questo mi fà sentire bene, sono quei momenti che non dimenticherai mai e che forse è molto più bello del concerto stesso, l’armonia e l’amicizia che esce tra di noi è fantastica…

Sono le 20.30, bisogna rientrare in teatro, occupiamo i posti a sedere, la nostra visuale è ottima, ed alle 21.15, i Claudio Simonetti’s Goblin salgono sul palco, il teatro è tutto pieno circa 450 persone sono accorse allo show, il pubblico Italiano ha risposto bene, e ne sono molto contento.

Inizia la sonorizzazione del film Profondo rosso, i brani che si alternano sono:  Profondo Rosso, Death Dies, Mad puppet, Deep shadows, suonate molto bene dai Claudio Simonetti’s Goblin, che hanno regalato emozioni sonore fantastiche, ogni brano a secondo delle scene proiettate sullo schermo ha una versione diversa, la sezione ritmica di Federico Maragoni fà da padrona è lui che dirige la band, seguito da Cecilia che scandisce il tempo con le sue corde del basso, momenti solenni sugli assoli di Simonetti e  Previtali  in Deep Shadows, qualche piccolo problema nella parte iniziale di  Mad Puppet, Cecilia tarda il rientro sul palco ( non stava bene ), e quindi il brano ha perso un pò di atmosfera thriller, poi recuperata nella parte finale con la bassista in grande spolvero ! 

Una bella sonorizzazione da parte della band che ha fatto letteralmente spellare le mani, tanti sono stati gli appplausi da parte del pubblico, la band ringrazia e si prepara per il mini concerto e qui la festa continua…. 

L’introduzione da brividi, seguita con immagini dei film, di Dario Argento, Romero e della band è il preludio di uno spettacolo meraviglioso, si parte alla grande con Brain Zero One, con le tastiere di Simonetti  in evidenza, il suono è ottimo, il basso della della Nappo che detta il tempo di inserimento della batteria di Maragoni, seguito dall’anima rock di Previtali che si scatena sul palco presentandosi con una chitarra bianca in stile hard rock , questa versione live è davvero stupenda, lo era già nella versione in studio, un brano che coinvolge in parte il pubblico, le sue sonorità sono molto anni ’80 e ci fanno tornare indietro nel tempo, splendida e perfetta esecuzione da parte della band che ci ha regalato emozioni infinite .

The Devi Is Back è il secondo brano del nuovo album che la band propone al pubblico lombardo,  uno dei miei brani preferiti del disco, da ascoltarla in rigoroso silenzio per poter apprendere tutte le sonorità possibili, il ritmo di Maragoni, seguito dalle note funki di Simonetti, ci porta in una nuova dimensione, lontana dai temi lucubri e misteriosi, qui la band gioca con i suoni, regalandoci una ballata straordinaria, accompagnata dal basso della Nappo,  e  le sviscerate chitarre di Previtali ed un assolo alla batteria di Maragoni straordinario, poter ascoltare i nuovi brani dal vivo è un lusso per pochi, a pochi mesi dall’uscita digitale del disco e dopo poche ore di ascolto, conosco già tutto l’album a memoria…

Agnus Dei  sarà l’ultimo brano del nuovo album suonato questa sera, l’introduzione con i cori è davvero suggestiva, seguita dalle note dolci del pianoforte di Simonetti, fanno venire i brividi, il pensiero non può essere che rivolto al papà di Claudio, Enrico Simonetti, tutto il brano viaggia su quelle note dove il resto della band segue con attenzione il maestro uscendo dal tema dolce , rendendolo un pò più rock e tenebroso, ma senza esagerare troppo, soltanto nel finale la band alza il ritmo e il sound è più aggressivo, il brano sale di tono gradualmente per poi sfociare in un finale molto tenue quasi come una ninna nanna . Bello, bello, bello, la versione live di questo brano, suggestiva al punto giusto.

I Claudio Simonetti’s Goblin proseguono il loro mini concerto con alcune hits, puntando molto sui brani rock, a cominciare da Mater Tenebrarum, brano sempre molto apprezzato in versione live per la carica che esprime dove la band si lascia andare, scaricando la tensione  della sonorizzazione precedente.

I Claudio Simonetti’s Goblin si sentono a proprio agio durante un concerto standard, la sonorizzazione è bella ma limita la potenzialità della band che rimane costretta a stare nei tempi stretti della pellicola è non è certo facile essere sempre a tempo con le immagini, a volte basta un piccolo ritardo video che può complicare le cose.

La band prosegue senza sosta il suo show suonando Demon, con qualche piccolo problema alle tastiere di Claudio all’inizio, ma poi tutto procede per il meglio, passando per Roller suonata magistralmente dalla band, portandomi indietro negli anni ’70 , una goduria infinita ogni volta che la ascolto è sempre un emozione diversa, è il preludio al finale horror che ci aspetta, Claudio intona le note di Suspiria con il pianoforte, in un silenzio surreale della sala, con lo sguardo il tastierista cerca la voce del pubblico che canticchi il motivetto, come si fà in tutti i concerti, ma escluso noi tre temerari che si lanciano nella sfida del canto, nessun altro tenta di farlo, ancora una volta il pubblico Italiano rimane immobile seduto, senza voce, la band prosegue la  il brano con una carica pazzesca, ma anche qui tutti fermi soltanto noi a battere le mani e scandire il tempo. 

Visto che nessuno muove un dito, le mani e nemmeno le gambe durante Tenebre mi sfogo in quasi cori da stadio per far capire al pubblico che siamo ad un concerto e non ad un convegno sul cinema, niente nemmeno stavolta il pubblico partecipa, la band sorride sul palco vedendo noi scatenati, la gente intorno ci guarda come fossimo alieni, poi guardando Luca e Manuela , capisco che siamo in teatro e magari sarà questo ambiente a trattenere le persone composte… ma sinceramente non ce ne frega nulla e continuiamo a fare casino. 

L’atmosfera si fà tenue e dolce quando Simonetti al pianoforte ci regala un assolo da paura, che sarà l’introduzione di Phenomena, finalmente il pubblico si sveglia e applaude il maestro, ma è questione di pochi secondi poi torna tutto normale , e come se si fossero svegliati di botto, noi invece sempre più casinisti quasi a voler disturbare la performance ma i ragazzi hanno bisogno di un pubblico caldo, e noi stiamo facendo del nostro meglio per sostenerli.

La band stanchissima e provata dal lungo tour che presto giungerà al termine saluta il pubblico lombardo accorso numeroso in teatro, e come di incanto il pubblico si accorge che cantare fà parte dello spettacolo e sulle note di School At Night, improvvisa la canzoncina maledetta della villa, i Claudio Simonetti’s Goblin sorpresi da questa performance, ringraziano il pubblico, mentre le luci del Teatro si accendono… 

Concerto molto bello sopratutto nella seconda parte dello show dove ho potuto ascoltare finalmente i nuovi brani e muovermi da quella sedia, la sonorizzazione è stata perfetta ma se devo essere sincero preferisco sempre un concerto standard, perchè ti dà emozioni diverse, si cambia ritmo e sopratutto ti fà sentire la carica dentro.

Il pubblico attende per qualche minuto la band poi piano piano molti si dileguano, mentre noi attendiamo quasi un’ora la band in attesa che smonti gli strumenti, il primo a raggiungerci è Federico Maragoni, che ci abbraccia e ci ringrazia per il nostro interminabile sostegno, prima, durante e dopo il concerto, raggiungiamo il resto della band in cortile mentre stanno sistemando gli strumenti nel furgone, è un fiume di abbracci e commenti finali della serata, Bruno Previtali  nonostante la stanchezza sembra non voglia separarsi da noi e continuiamo a ridere e chiacchierare insieme, Claudio ci raggiunge per un saluto semi veloce, lui era il più stanco di tutti e ci ha chiesto gentilmente di lasciarlo andare, senza prima farci qualche autografo su lp o cd, Cecilia invece viene braccata da Manuela che aveva tanta voglia di conoscerla, per lei è stata una serata dura, non stava bene , ma è salita sul palco dando tutto, una grande donna, io e luca siamo andati a salutarla lei molto timida e dolce ci ha chiesto scusa se non è stata molto disponibile e presente ma noi l’abbiamo abbracciata e coccolata, per fargli capire il nostro affetto, e che ci saranno nuove occasioni per stare insieme 

Sono le 1.30 decidiamo di lasciare la band in pace, i ragazzi erano veramente a pezzi ed avevano bisogno di riposarsi, noi invece con l’adrenalina ancora nella pelle affrontiamo il nostro ritorno a casa, felici come non mai, ci siamo divertiti, siamo stati benissimo insieme e questo è una delle cose più importanti, ma quello che rimane di questa sera è la semplicità di una band che ti accoglie a braccia aperte sempre e dovunque e questo a noi ci fà sentire importanti, ogni volta ci fanno sentire uno di loro .

 

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