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De Rossi & Bordini, presentano il loro primo album tanto atteso, Il disco pubblicato il 22 febbraio con il titolo ” De Rossi & Bordini ” distribuito dall’etichetta indipendente Ma.ra.cash Records , con una bellissima copertina che rappresenta un dipinto di William Blake ( Anteo depone a terra Dante e Virgilio ) in un elegante edizione in digipack.

De Rossi & Bordini

De Rossi & Bordini

Al suo interno un booklet di 6 pagine con alcuni passaggi di della divina commedia e foto dei due artisti durante la fase di registrazione e alcuni live 

De Rossi & Bordini

De Rossi & Bordini

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De Rossi & Bordini

il cd contiene 4 brani , due registrati in studio Il pozzo dei giganti e La porta nel buio , e due estratti da una registrazione live del 25 settembre 2019 a Roma durante il progressivamente festival : Naitività e Cammellandia 

De Rossi & Bordini

 

Terra Di Goblin ha incontrato i due musicisti per un intervista esclusiva, per svelare aneddoti e curiosità  sul  nuovo album , un bellissimo ricordo di Pino Sallusti e tanto altro.. 

TDG : Quando nasce il duo De Rossi & Bordini ?

De Rossi : Nel 2008, grazie a Giorgio Meloni, un amico comune che ci fece incontrare. Inizialmente provavamo nello studio di Carlo, poi ci siamo spostati nel mio, per avere tutte le tastiere a disposizione. Provavamo le prime idee che poi divennero “Il pozzo dei giganti e “La porta nel buio”, insieme alla cover di “Cammellandia” dal disco “Opera Prima” di Rustichelli e Bordini.

Bordini : Mi fa piacere ringraziare qui Giorgio Meloni, mio carissimo allievo di batteria e grandissimo esperto e collezionista di vinili, per aver creato questa occasione di incontro. Certo all’epoca nessuno di noi poteva immaginare che sarebbe stato l’inizio di una collaborazione tanto lunga e ricca di risultati. Grazie, vecchio mio!

De Rossi & Bordini

 

TDG: Come giudicate il progetto dei Cherry Five ?

De Rossi : L’idea di rimettere in piedi il gruppo e far uscire un nuovo album, dopo 40 anni dal primo, venne a Pino Pintabona, della casa discografica genovese Black Widow, che infatti è stato il curatore del progetto discografico fin dall’inizio. Noi della band abbiamo comunque avuto carta bianca su come portarlo avanti musicalmente, e da quelle idee che ti dicevo prima è scaturita l’intenzione di ispirarci alla divina Commedia di Dante Alighieri per tre lunghi brani, ciascuno dei quali ispirato ad una delle tre cantiche dantesche: l’Inferno con “Il Pozzo dei Giganti”, il Purgatorio con “Manfredi” e il Paradiso con “Dentro la cerchia antica”. Per me è stata un’esperienza molto importante anche da un punto di vista formativo, visto che era la prima volta che componevo insieme ad altri musicisti e autori. E poi, cosa più importante di tutte, con questo album sono entrato di diritto a far parte della grande famiglia dei GOBLIN, di cui sono un fan accanito da sempre. Non potevo certo chiedere di più.

Bordini : Anche l’origine di questo progetto ha qualcosa di particolare e ‘magico’, ed è dovuta a un altro carissimo amico, Alessandro Cerrai (anche lui collezionista di vinili), che incontrò Pino Pintabona a una fiera del disco e casualmente gli parlò di me. Subito, da discografico esperto, Pintabona vide la possibilità di un significativo revival e chiese ad Alessandro di metterci in contatto. Sulle prime ero molto restio, perché non mi pareva possibile riformare il gruppo, poi ebbi l’idea di coinvolgere, oltre naturalmente a Gianluca, anche musicisti di altre estrazioni, per dar vita a un progetto che avesse elementi di novità: quel “mostro” di bravura di Ludovico Piccinini alla chitarra e l’amico fraterno Pino Sallusti al basso (conservo ancora la sua email in cui diceva di non appartenere al prog, per concludere “e che, mi tiro indietro?”). Ma la cosa più importante era recuperare al progetto l’originaria voce e frontman del gruppo, Toni Tartarini, che dapprima riluttante alla fine si lasciò convincere da me, regalandoci la sua voce ancora incredibilmente intatta. Date queste premesse, giudico un piccolo miracolo la realizzazione di questo progetto, il cui risultato è andato molto oltre le aspettative.

TDG : Durante il periodo dei Cherry Five avete fatto dei concerti, ci volete raccontare qualche aneddoto di quelle serate?

De Rossi : Con i riformati Cherry Five abbiamo fatto purtroppo tre soli concerti: il primo al FIM di Genova, il secondo a Roma, nella sala teatro dell’Istituto Matteucci, e il terzo a Trieste per il Summer Festival. Tutti e tre i concerti sono stati per me impegnativi, soprattutto per il fatto di dover eseguire brani piuttosto complessi dei primi Cherry Five come “Country Grave Yard” e “My Little Cloud Land”, che non erano mai stati suonati prima dal vivo. Il momento più emozionante e gratificante, tuttavia, è stato a Roma, dove tra il pubblico era presente Fabio Pignatelli. A fine concerto, Teresa, la moglie di Pignatelli, è venuta da me per complimentarsi in particolare delle musiche…

Bordini :  Per me i nostri concerti sono stati occasioni commoventi, perché mi hanno dato la possibilità di suonare i vecchi brani, che non erano stati eseguiti dal vivo negli ultimi quarant’anni e passa e che sono oggettivamente bellissimi, fondendoli con il nuovo progetto. Il pubblico ci ha gratificato con una risposta positiva e affettuosa.

TDG : Un vostro ricordo di Pino Sallusti.

De Rossi : Pino Sallusti era innanzitutto una bella persona, oltre che un fantastico musicista. Era il collante e l’arrangiatore del gruppo, sempre umilmente al servizio della causa, nonostante la sua grandezza. La cosa che più mi colpiva di lui è che riuscisse a partecipare con lo stesso entusiasmo a tantissimi progetti diversi oltre al nostro, cosa che dimostra quanto sconfinato amore avesse per la Musica. Quando ci ha lasciato, per noi è stato praticamente impossibile ripartire.

Bordini :  Per me è difficile parlare di Pino, un fratello con il quale ho fatto musica per oltre trent’anni nei più svariati contesti. Al di la del talento del musicista, che è ben noto ed evidente a tutti, voglio ricordare la sua capacità di inserirsi armonicamente nei gruppi, divenendo elemento di equilibrio e armonia, anche quando sorgevano discrepanze e tensioni come è inevitabile. Pino cercava sempre la conciliazione e mai la lite ed era il perno della comunicazione del gruppo.

TDG : Come nasce il vostro nuovo progetto musicale?

De Rossi : Dopo la morte di Pino Sallusti e lo scioglimento dei Cherry Five, io e Carlo abbiamo pensato di continuare a suonare insieme come duo, tornando in qualche modo all’inizio del nostro percorso. Abbiamo perciò ripreso gli arrangiamenti originari per sole tastiere e batteria de “Il Pozzo dei Giganti”, la suite ispirata al XXXI Canto dell’Inferno della Divina Commedia di Dante che da il titolo all’album dei Cherry Five del 2015, e de “La Porta nel buio”, altra suite che ho registrato con i Taproban nel 2013, presente sull’album “Strigma”. Ci è sembrata una buona idea quella di fermare quelle versioni registrandole per un nuovo album, che avrebbe riportato i nostri cognomi e che sarebbe perciò divenuto l’erede legittimo di “Opera Prima” di Rustichelli e Bordini. Abbiamo così iniziato a registrare nel novembre del 2019 e per le mille difficoltà dovute alla pandemia, che tutti ben conosciamo, siamo arrivati a pubblicarlo nel gennaio del 2022, grazie all’etichetta Ma.Ra.Cash Records di Massimo Orlandini.

Bordini : Era impossibile continuare il percorso dei Cherry Five senza Pino. Tuttavia, dopo un po’ di tempo, con Gianluca siamo tornati allo spirito originale del duo, dal quale eravamo partiti confluendo poi nel gruppo a 5. Dal 2008 al 2019 la nostra interazione musicale si era modificata ed evoluta ed era giunto il momento di registrare un nuovo lavoro con sonorità nuove a testimonianza del nostro ‘interplay’ (per usare un termine tecnico del jazz).

De Rossi & Bordini

TDG : Che titolo avrà l’album e quanti brani sono stati incisi?

De Rossi : In realtà non avrà alcun titolo, ma riporterà solo i nostri cognomi nel retro di copertina insieme agli altri credits. Abbiamo infatti deciso di lasciare sulla front cover solo il dipinto di William Blake che raffigura il Gigante Anteo mentre posa Dante e Virgilio sulla superficie del lago ghiacciato del Cocito. Una scelta coraggiosa che speriamo ci porti fortuna. Per quanto riguarda i brani, l’LP conterrà le due suite “Il pozzo dei Giganti” e “La porta nel buio”, una per lato, mentre nella versione in CD sono stati aggiunti “Natività” e “Cammellandia”, due brani tratti da “Opera Prima” di Rustichelli e Bordini, registrati interamente dal vivo al Progressivamente Festival di Roma nel settembre del 2019.

TDG : Quale tipo di strumentazione avete usato ?

De Rossi : Come per il disco dei Cherry Five e per le registrazioni degli album dei Taproban, mi sono avvalso delle tastiere vintage presenti allo Studiosette di Roma del mio amico Stefano Vicarelli. Lì ho avuto a disposizione l’organo Hammond C3, il Mellotron, il Minimoog, l’Hohner Claviner D6, il Piano Fender Rhodes MKII, la tastiera violini Elka Rhapsody 610 e il mio Moog Taurus per i suoni di basso continuo. L’intenzione era quella di far suonare l’album come se fosse uscito negli anni ’70, anche da un punto di vista delle sonorità, oltre che per il tipo di composizioni e per gli arrangiamenti.

Bordini : Ho usato una batteria Pearl Custom, con cui ho inciso in passato numerosi dischi, formata da due tom e due timpani, cassa da 22”, rullante Ludwig in acciaio e una marea di piatti. Mi sono sempre sentito più attratto dai metallofoni che dai membranofoni, non a caso nell’orchestra del teatro dell’Opera di Roma, negli ultimi vent’anni, ho suonato quasi esclusivamente i piatti. Completano il set una serie di temple blocks e uno scacciaspiriti. L’intento era rimanere fedele allo stile del prog anni Settanta con il quale ho iniziato.

De Rossi & Bordini

TDG : Porterete il vostro progetto in tour ?

De Rossi : Lo speriamo davvero, ci piace molto suonare dal vivo, personalmente preferisco l’interazione live con Carlo e con il pubblico rispetto alle registrazioni, che, nonostante siano avvenute in presa diretta e nella stessa sala, hanno comunque sofferto l’impedimento degli ascolti in cuffia che non ti mettono mai in una condizione per così dire “naturale”. Purtroppo però, come ben sai, non è facile presentare un certo genere di musica dal vivo, era già estremamente difficile prima, figuriamoci ora che c’è da rientrare degli introiti perduti, è una battaglia molto difficile da portare avanti, ma ci proveremo.

Bordini : Amiamo molto suonare dal vivo e speriamo che dopo questa pandemia devastante si potrà tornare a farlo.

TDG : In che formato uscirà l’album? Ci saranno limited edition ?

Bordini : Uscirà inizialmente in CD e in un secondo momento anche in LP in vinile. Per ora non sono previste limited edition, però potremmo provarci con una seconda tiratura, se le vendite andranno come speriamo.

TDG : Nei vari concerti, quale è stato il vostro rapporto con il Pubblico ?

De Rossi : Come ti dicevo, preferiamo sicuramente suonare più dal vivo che in studio, e questo anche grazie all’interazione con il pubblico, Al Progressivamente, per esempio, sentivamo un grande entusiasmo e partecipazione da parte dei presenti, e la cosa ci ha stimolato a dare un qualcosa in più. Quell’entusiasmo è tangibile anche dalle registrazioni, nonostante siano state prese in diretta dal banco mixer; il pubblico si fa sentire e gli applausi sono autentici, posso garantirtelo.

Bordini : Con il pubblico ho un rapporto molto bello, e certamente suonare dal vivo mi dà stimoli impensabili in studio. Fra cui quello di pensare fin da ora al futuro e a nuovi progetti musicali.

De Rossi & Bordini

Un pò di storia….. 

Il primo loro concerto è a Roma il 15 Dicembre 2017, la scaletta prevede quattro brani, Natività e Cammellandia  estratti dall’album ” Opera Prima ” di Rustichelli & Bordini, Il Pozzo Dei Giganti estratto  dall’ album ” dei Cherry Five e La Porta Nel Buio  dall’album “Strigma ” dei Taproban.

Nel 2018 il duo si esibisce  il 6 Aprile  e il 26 Settembre a Roma 

 

 

L’ultimo show attualmente è stato nel 2019 sempre a Roma il 25 Settembre, a causa della pandemia il duo ha dovuto interrompere le serate

 

 

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